Israele, il piano in tre mosse per invadere Gaza e abbattere Hamas: ecco il Timrun

Truppe ammassate a circa 6,4 chilometri a nord del valico di Erez, il principale punto di ingresso sul confine settentrionale di Gaza.

Israele, il piano in tre mosse per attaccare Gaza e abbattere Hamas: ecco il Timrun
Le immagini satellitari, pubblicate dal New York Times, mostrano le truppe ammassate a circa 6,4 chilometri a nord del valico di Erez, il principale punto di ingresso sul confine...

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Le immagini satellitari, pubblicate dal New York Times, mostrano le truppe ammassate a circa 6,4 chilometri a nord del valico di Erez, il principale punto di ingresso sul confine settentrionale di Gaza. Centinaia di carri armati e veicoli blindati, in preparazione dell'offensiva di terra. «Avverrà in tre fasi - riassume il ministro della difesa Yoav Gallant - Prima distruggeremo Hamas, non sarà facile e ci sarà un costo». La seconda è «una fase intermedia per eliminare i nidi di resistenza». La terza invece è «la creazione nella Striscia di una nuova realtà di sicurezza sia per i cittadini di Israele, sia per gli stessi abitanti di Gaza».

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Il piano

L'esercito di Gerusalemme «continua a prepararsi per la prossima fase della guerra, il Timrun», cioè la manovra, dice il portavoce militare Daniel Hagari, riferendo che la scorsa notte Israele ha colpito a Gaza oltre 100 obiettivi di Hamas uccidendo anche un agente di alto livello dell'unità di sviluppo delle armi strategiche dell'organizzazione. Si tratta di Mahmud Sabih, ingegnere senior e capo unità nel dipartimento progetti e sviluppo che per incrementare le capacità belliche di Hamas scambia informazioni con gruppi terroristici in Medio Oriente. Ma le bombe hanno seminato morte anche tra la popolazione che non ha nulla a che fare con i miliziani della Striscia. In un attacco aereo contro la chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza sono morte «almeno 17 persone», riferisce Caritas Internationalis, 16 membri dell'esigua comunità cristiana locale e un musulmano che aveva cercato riparo.

L'attacco

«Eravamo in 385 nel compound della chiesa - racconta un superstite - Israele ci ha intimato di evacuare la zona e di andare a sud. Ma se siamo condannati a morire, preferiamo che avvenga qui. Poi all'improvviso il soffitto ci è caduto sulla testa». L'esercito israeliano ha riconosciuto di «aver colpito un muro vicino alla chiesa», affermando però «in modo inequivoco che non era l'obiettivo del nostro raid». Ieri circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Monte Dov, nel nord di Israele a ridosso del confine, e le Forze di difesa hanno risposto con il fuoco di artiglieria verso il Libano, «uccidendo un'unità di terroristi che stava sparando colpi di mortaio verso il territorio israeliano». Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan reitera il suo richiamo per «un cessate il fuoco umanitario». E ribadisce «l'appello all'amministrazione israeliana a non ampliare ai civili la portata dei suoi attacchi e fermare immediatamente le operazioni che stanno per diventare un genocidio».

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Il Messaggero