Proteste in Iraq, il presidente Saleh rassegna le dimissioni al Parlamento

Proteste in Iraq, il presidente Saleh rassegna le dimissioni al Parlamento
Il presidente iracheno, Barham Saleh, ha rassegnato le proprie dimissioni al Parlamento dopo aver rifiutato di approvare un candidato per l'incarico di primo ministro di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il presidente iracheno, Barham Saleh, ha rassegnato le proprie dimissioni al Parlamento dopo aver rifiutato di approvare un candidato per l'incarico di primo ministro di un gruppo politico appoggiato dall'Iran. Lo riferiscono i media regionali. Saleh avrebbe affermato che preferirebbe dimettersi piuttosto che scegliere un nuovo primo ministro respinto dai manifestanti. Il Parlamento dovrà ora riunirsi per discutere e votare le dimissioni. Se approvano la scelta, Saleh si dimetterà.


Nei giorni scorsi diverse migliaia di iracheni sono scesi in piazza in diverse zone del paese per chiedere la nomina di un premier indipendente dopo le dimissioni di Adel Abdel-Mahdi - ora in carica fino alla nomina di un suo successore - e del suo governo. Da due mesi Baghdad e le principali città del sud sono scosse da imponenti manifestazioni per chiedere un cambio della leadership politica irachena, accusata di corruzione, oltre che maggiori posti di lavoro e più servizi pubblici.

A migliaia il 22 dicembre si sono riuniti nella capitale ed in altre zone per sfilare sventolando la bandiera nazionale avanzando le loro richieste: nella centrale provincia di Wasit ed in quella di Dhi Qar nel sud i manifestanti hanno bloccato le strade, secondo quanto riferito dall'agenzia Ina. Da quando sono iniziate le proteste almeno 485 persone, la maggior parte delle quali manifestanti, sono state uccise nelle violenze attribuite da gruppi per i diritti umani alle forze di sicurezza. Le autorità irachene hanno invece accusato dei 'fuorilegge' di servirsi delle proteste pacifiche per attaccare dimostranti e forze di sicurezza e compiere atti vandalici.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero