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Houthi: «Colpiremo anche nell'Oceano Indiano»
Neanche la rotta che dall'Oceano Indiano passa per il Capo di Buona Speranza sarà più sicura per le navi legate ad Israele. L'avvertimento arriva dagli Houthi dello Yemen, direttamente dal loro leader Abdel-Malik al- Houthi, che annuncia un allargamento dell'offensiva. Dopo gli attacchi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden per rappresaglia contro l'azione militare israeliana nella Striscia di Gaza, molte compagnie hanno scelto di evitare la strada più breve tra Asia ed Europa optando per la circumnavigazione del Capo di Buona Speranza. In un discorso trasmesso in televisione, al- Houthi ha avvertito che intende ora espandere le operazioni ad altre «inattese» rotte di navigazione. «Si tratta di un grande passo importante. Abbiamo avviato le nostre operazioni nell'Oceano Indiano», ha affermato, dopo aver rivendicato gli attacchi nei quali sono state prese di mira un totale di 73 navi e imbarcazioni militari da novembre.
Houthi colpiscono una nave nello Yemen
Un'altra nave - aggiunge la Efe - sarebbe stata attaccata ieri sera al largo di Hodeida, secondo la Marina britannica, ma senza subire danni.
Hamas, proposta per il cessate il fuoco: " Donne e bambini in ostaggio in cambio 1000 detenuti palestinesi"
Hamas ha presentato ai mediatori una proposta di cessate il fuoco a Gaza che prevede una prima fase di rilascio di donne, bambini, anziani e malati israeliani tenuti in ostaggio in cambio del rilascio di 700-1000 prigionieri palestinesi. Lo riporta Reuters sul suo sito. La proposta comprenderebbe il rilascio di 100 detenuti palestinesi che scontano l'ergastolo nelle carceri israeliane e quello di soldatesse israeliane. Hamas ha detto nella proposta che avrebbe concordato una data per un cessate il fuoco permanente dopo lo scambio iniziale di ostaggi e prigionieri.
Equipaggio sequestrato nel Mar Rosso, Houthi: «Il loro destino è nelle mani di Hamas»
Il destino dell'equipaggio del cargo Galaxy Leader dirottato a novembre dai miliziani Houthi filo-Iran nel Mar Rosso è ora nelle mani di Hamas. Lo ha dichiarato alla Cnn il portavoce degli Houthi Nasr Al-Din Amer: «La nave e il suo equipaggio sono nelle mani dei fratelli del movimento di resistenza di Hamas e delle Brigate Al-Qassam», ha detto. Il Galaxy Leader era gestito dalla compagnia giapponese Nippon Yusen. Secondo la Ambrey Analytics, è di proprietà di Ray Car Carriers, un'azienda legata al cittadino israeliano Abraham Ungar. Dell'equipaggio fanno parte17 filippini, due bulgari, tre ucraini, due messicani e un rumeno.
Il Messaggero