Putin sospende Start, ecco quante armi nucleari ospita l'Italia sul suo territorio (e quali sono ora i potenziali rischi)

Putin sospende Start, ecco quante armi nucleari ospita l'Italia sul suo territorio (e quali sono ora i potenziali rischi)
New Start: New Strategic Arms Reduction Treaty. Firmato a Praga, nella Repubblica Ceca, da Usa e Russia, nell'aprile del 2010, questo trattato ha sostituito uno precedente che...

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New Start: New Strategic Arms Reduction Treaty. Firmato a Praga, nella Repubblica Ceca, da Usa e Russia, nell'aprile del 2010, questo trattato ha sostituito uno precedente che risaliva al 2002. Prevede una riduzione verificabile degli arsenali nucleari strategici. C'era stato anche uno Start I che era entrato in vigore nel 1994. Il New Start ha una durata di cinque anni, dopo la proroga del 2021. Dunque, va rivisto nel 2026, con la firma di un nuovo trattato, ma il discorso del 21 febbraio di Putin mette tutto in discussione.

Il presidente russo, nel corso del discorso alla Nazione, ha spiegato: sospendiamo la validità del New Start, come ritorsione al sostegno che gli Stati Uniti stanno dando all'Ucraina nella difesa dall'aggresione voluta da Vladimir Putin.

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Con la sospensione del New Start va a bloccarsi, forse per sempre o quanto meno per un lungo periodo, il controllo reciproco delle due grandi potenze sulla dotazione di armi nucleari. Il trattato prevede una riduzione delle testate nucleari strategiche, bombe con enorme potenziale distruttivo che hanno soprattutto una valenza di deterrenza. Appare evidente che con la fine di questo dialogo si rischia una corsa agli armamenti nucleari molto pericolosa. E costosa.

 

 

Armi nucleari, come è coinvolta l'Italia?

l'Italia è toccata direttamente dalla dotazione di armi nucleari. Non perché ne possegga, ma perché nel suo territorio ospita basi militari americani che possono utilizzarle. Non ci sono numeri precisi sulle testate a dispsizione nel nostro Paese: si è detto che sono almeno 70, ma c'è chi ipotizza che possano essere un centinaio.

Nella base militare di Ghedi, in provincia di Brescia, l'Italia mette a disposizione i caccia, gli Stati Uniti i dispositivi nucleari. Ad Aviano, in provincia di Pordenone, i militari americani hanno bombe nucleari per l'impiego tattico e strategico e hanno anche gli aerei per il loro trasporto.

Per i prossimi mesi sono attese nuove testate, il modello B61-12, nell'ambito del rinnovamento della dotazione di armi nucleari nel programma Nato. Appare evidente che se si azzera lo Start si rischia una nuova corsa a rimpinguare la dotazione di armi nucleari che andrà a toccare anche il nostro Paese.

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Cosa può succedere ora? Un servizio della CNN spiega: «Secondo i funzionari statunitensi, la Russia aveva già rifiutato in numerose occasioni di consentire ispezioni dei suoi impianti nucleari. "La Russia non sta rispettando il suo obbligo ai sensi del Nuovo Trattato START di facilitare le attività di ispezione sul suo territorio", ha detto a gennaio un portavoce del Dipartimento di Stato americano». Di fatto, dunque, l'annuncio di Putin va a ufficializzare una sospensione delle regole del trattato già operativa anche se non dichiarata.

Secondo gli ultimi dati disponibili la Russia possiede 6.257 testate nucleari, gli Usa 3.750, il Regno Unito 225, la Francia 290, la Cina 320, l'India 150. Il rinnovo dell'accordo New Start, avvenuto nel 2021, puntava a una riduzione del 30 per cento dell'arsenale e le due potenze - Usa e Russia - dovevano ridurre a 1.550 testate ciascuna la dotazione.

 

 

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Il Messaggero