Nato-Russia, rischio incidente al confine: l'Alleanza schiera altri caccia per intercettare i jet di Mosca Il ruolo dell'Italia

Con una nota l'alleanza ha fatto sapere di aver aumentato l'intensità militare su Baltico e Mar Nero. La Russia risponde: «Mai superato il confine»

La Nato schiera aerei da guerra su Baltico e Mar Nero per intercettare i jet russi: la tensione nei cieli al confine
Russia e Nato per il momento si limitano alle minacce, ma non vanno oltre. Il rischio di una rapida escalation resta alto, anche se nessuno osa superare i confini del...

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Russia e Nato per il momento si limitano alle minacce, ma non vanno oltre. Il rischio di una rapida escalation resta alto, anche se nessuno osa superare i confini del "tollerabile". Oggi l'alleanza atlantica ha emesso una nota ufficiale, per segnalare l'alto traffico di jet russi diretti verso i confini europei registrato dal 26 aprile ad oggi. «I caccia Nato si sono alzati in volo più volte negli ultimi quattro giorni per intercettare gli aerei russi sul Mar Baltico e sul Mar Nero», si legge. Ogni volta che un velivolo di Mosca si dirige verso i confini, quelli Nato decollano in scramble, pronti a coprire la no fly zone imposta alla Russia.

 

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«I radar della NATO hanno tracciato una serie di aerei non identificati sul Mar Baltico e sul Mar Nero dal 26 aprile - si legge -. In risposta, i centri operativi aerei combinati (CAOC) della NATO a Uedem, in Germania e Torrejón, in Spagna, hanno fatto decollare aerei da combattimento alleati nelle rispettive regioni per intercettare e identificare gli aerei in avvicinamento. Da martedì, i caccia Quick Reaction Alert (QRA) provenienti da Polonia, Danimarca, Francia e Spagna sono stati in volo nella regione del Mar Baltico per salvaguardare lo spazio aereo alleato. Nella regione del Mar Nero, aerei QRA dalla Romania e dal Regno Unito sono stati fatti decollare per indagare su tracce sconosciute in avvicinamento allo spazio aereo alleato. I caccia della NATO sono in servizio 24 ore su 24, pronti a decollare in caso di voli sospetti o non annunciati vicino allo spazio aereo dei nostri alleati», conclude la nota. L'Italia schiera, in questo scenario, 4 coppie di Eurofighter bisonici.

 

 

 

 

La risposta del Cremlino

La Russia, dal canto suo, respinge le accuse al mittente. Il Cremlino, citato dall'agenzia Tass, fa sapere che i voli degli aerei russi vengono effettuati nel rigoroso rispetto delle regole internazionali per l'uso dello spazio aereo in acque neutrali, senza violare i confini di altri stati. Inoltre, «non c'è nessuna certezza che si tratti di aerei russi». Una risposta che non cambia le carte in tavola. Il tira e molla degli aerei va avanti da tempo e impegna anche i jet italiani di base a Costanza. I due piloti assegnati alla missione in Romania sorvegliano i cieli Nato, così come accade a quelli in Polonia, i più sotto pressione dall'inizio della guerra. 

 

 

«Gli aerei militari russi spesso non trasmettono un codice transponder che indichi la loro posizione e altitudine, non presentano un piano di volo o non comunicano con i controllori del traffico aereo, ponendo un potenziale rischio per gli aerei di linea civili. L'aereo russo intercettato non è mai entrato nello spazio aereo dell'Alleanza e le intercettazioni sono state condotte in modo sicuro e di routine», spiega la comunicazione Nato.

 

 

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Il Messaggero