Israele: «Completato l'accerchiamento di Gaza City». Netanyahu valuta richieste americane di una pausa umanitaria

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Netanyahu valuta richieste americane di una pausa umanitaria

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sta valutando le richieste americane di una pausa umanitaria. Lo riportano i media israeliani, citando Kan News in lingua ebraica. Un funzionario israeliano afferma che è possibile un cessate il fuoco di diverse ore. La questione sarà tra i temi al centro della missione di domani in Israele del segretario di Stato americano Antony Blinken.

 

Il gruppo Wagner potrebbe fornire un sistema di difesa aerea a Hezbollah

Il gruppo Wagner potrebbe fornire un sistema di difesa aerea a Hezbollah. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti dell'intelligence americana, secondo le quali il sistema sarebbe il SA-22.

 

Netanyahu: "L'operazione è al culmine, non ci fermeremo"

«Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando ai soldati. «Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti 'niente ci fermerà'. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perchè noi non ci fermeremo dall'eliminare i terroristi di Hamas».

Israele: siamo dentro Gaza city, è circondata

«Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza city, circondandola e approfondendo l'operazione». Lo ha detto il capo di Stato maggiore Herzi Halevi.

 

Media: 15 morti in raid su campo profughi Bureij a Gaza

Un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 15 persone. Lo riporta il Guardian citando un portavoce della protezione civile della Striscia. I residenti hanno riferito che decine di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. L'impatto - secondo quanto riportato - ha creato un grande cratere e ha danneggiato gravemente gli edifici circostanti. Parlando ad al Jazeera, un sopravvissuto lo ha paragonato a un terremoto.

Sirene d'allarme nel nord di Israele

Le sirene d'allarme stanno suonando nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo rende noto l'esercito.

Israele, milizia Iran a fianco di Hezbollah nel sud Libano

Una milizia iraniana sta aiutando gli Hezbollah a combattere Israele dal sud del Libano. Lo ha detto il portavoce militare israeliano in lingua araba Avihai Adrai secondo cui la milizia 'Imam Hussein' - che ha operato in Siria negli ultimi anni - è «stata coinvolta nelle frizioni con Israele di queste settimane e prende parte alle attività offensive dentro il territorio israeliano».

 

 

Ong: i 4 italiani rientreranno entro 24 ore

Arriveranno in Italia entro le prossime 24 ore i quattro italiani usciti ieri da Gaza e che attualmente si trovano in una struttura del Cairo messa a disposizione dalla nostra ambasciata. Lo dice Sergio Cipolla, a capo della Ong Ciss che ha sede a Palermo. «I tempi del ritorno non sono stati ancora ufficialmente comunicati - spiega - ma ci hanno fatto capire che sono questi». Uno degli operatori umanitari usciti da Gaza, Jacopo Intini, abruzzese, lavora per il Ciss, insieme alla moglie palestinese Amala Khayan, che arriverà in Italia insieme al marito.

Tajani: «Spero che oggi altri due italiani possano uscire dalla Striscia»

«Spero che oggi altri due italiani possano uscire dalla Striscia di Gaza». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al programma Ping Pond di Radio 1. I primi 4 connazionali usciti ieri «sono su di morale e in buone condizioni di salute. Sono stati accompagnati durante la notte al Cairo, dove c'è l'ospedale italiano Umberto I, e quanto prima, quando vorranno, verranno rimpatriati», ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Valico di Rafah: in 600 pronti a lasciare Gaza

Sono circa 600 le persone in possesso di passaporti stranieri o palestinesi con doppia cittadinanza che lasceranno oggi la Striscia di Gaza per entrare in Egitto attraverso il valico di Rafah, stando all'autorità palestinese di frontiera a Gaza. Delle liste fanno parte 400 persone originarie di Stati Uniti, Svizzera, Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Messico, Corea del sud e di altri paesi.

Salito a 242 numero ostaggi di Hamas

È salito a 242 il numero degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e alle altre fazioni palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano Daniel Hagari.

In Cisgiordania israeliano "ucciso in attentato"

Un israeliano è rimasto ucciso oggi in Cisgiordania quando la sua automobile è uscita di strada e si è ribaltata. In precedenza, secondo testimonianze giunte alla radio militare, spari sono stati esplosi in sua direzione mentre attraversava il villaggio palestinese di Beit Lid, nella Cisgiordania settentrionale. «È probabile che si tratti di un attentato», ha affermato la emittente.

Valico di Rafah tra Gaza e Egitto aperto anche oggi

Il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto è aperto anche oggi. Lo hanno riferito fonti locali all'ANSA aggiungendo che l'apertura serve a favorire l'ulteriore uscita degli stranieri, di quelli con doppia nazionalità e dei feriti, cominciata ieri.

Israele: sale a 17 il bilancio dei soldati uccisi a Gaza

È salito a 17 il bilancio dei soldati israeliani rimasti uccisi a Gaza da martedì nel corso della vasta operazione di terra dell'esercito. Lo ha reso noto il portavoce militare.

Israele: uccise decine di terroristi durante la notte

L'esercito israeliano sta continuando «a colpire terroristi e distruggere infrastrutture del terrore» nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nella notte «i soldati si sono scontrati con numerose cellule terroristiche nel nord della Striscia di Gaza uccidendo decine di terroristi». I soldati hanno affrontato le milizie di Hamas con «l'assistenza del fuoco dell'artiglieria e dei tank guidando al tempo stesso un attacco aereo con un elicottero e un missile lanciato da una nave»

Onu: raid a Jabalia può costituire crimine di guerra

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, nella Striscia di Gaza, potrebbe costituire un crimine di guerra. «Dato l'elevato numero di vittime civili e l'entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra», ha scritto l'agenzia Onu su X.

 

 

Biden: necessaria una pausa per far uscire i prigionieri

«Penso che abbiamo bisogno di una pausa. Una pausa significa dare tempo per far uscire i prigionieri»: lo ha detto Joe Biden ad un evento elettorale in Minnesota, dopo che un membro del pubblico aveva gridato «come rabbino ho bisogno che lei chieda un cessate il fuoco adesso». Lo riferisce il pool di reporter al seguito, senza precisare se il presidente si riferisse agli ostaggi o a coloro che sono trattenuti nella Striscia di Gaza.

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Il Messaggero