Usa, giorno della donna: i Il Dipartimento di Stato toglie il premio alla giornalista finlandese perché ha criticato Trump

Usa, giorno della donna: i Il Dipartimento di Stato toglie il premio alla giornalista finlandese perché ha criticato Trump
NEW YORK – L’assegnazione del premio “donna coraggio” a Jessikka Aro non aveva stupito nessuno. Se c’è una donna coraggiosa è proprio...

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NEW YORK – L’assegnazione del premio “donna coraggio” a Jessikka Aro non aveva stupito nessuno. Se c’è una donna coraggiosa è proprio questa giornalista finlandese che indaga sull’estremismo russo e sulla propaganda degli hacker pilotati dal Cremlino, e che è stata spesso oggetto di minacce di morte. Stupore e imbarazzo invece, quando il Dipartimento di Stato Usa glielo ha “ritirato” con la spiegazione che le era stato assegnato «per errore».

 
L’ “International Women of Courage Award”, creato nel giorno della donna, l’8 marzo 2007, dall’allora segretaria di Stato Condoleezza Rice, intende premiare le donne del mondo che abbiano dimostrato leadership, coraggio, volontà di aiutare gli altri. Viene assegnato dal Dipartimento di Stato su indicazione delle ambasciate Usa nei vari Paesi. E quindi lo scorso gennaio, Jessikka ha ricevuto la comunicazione della sua vittoria, con l’invito a venire a Washington per ricevere il premio nella sede del Dipartimento di Stato.
 
Un mese più tardi, invece, arrivava la comunicazione opposta, che le toglieva il premio: «Ci dispiace questo errore. Ammiriamo il lavoro della signora Aro come giornalista. Ma si è trattato di una mancata coordinazione con l’ambasciata».  
 
Un errore clamoroso, che la rivista Foreign Policy ha voluto indagare. E alla vigilia del giorno della donna, la nota rivista di politica pubblica un imbarazzante resoconto del perché il premio è stato ritirato: nel preparare la biografia della premiata, il personale del Dipartimento di Stato si è accorto che Jessikka Aro nel suo conto twitter ha spesso criticato Donald Trump. Ecco perché l’award viene cancellato.
 
Foreign Policy non è riuscita a capire se l’attuale segretario di Stato Mike Pompeo abbia avuto un ruolo nella cancellazione del riconoscimento alla giornalista finlandese, ma alcuni funzionari del Dipartimento hanno sostenuto – dietro la promessa dell’anonimato – che sarebbero stati dei dipendenti di più basso rango a correre ai “ripari” per non fare arrabbiare il presidente, che notoriamente non prende bene le critiche. Meglio creare uno scandalo che fare arrabbiare Trump, insomma.
 
Foreign Policy commenta con amarezza che la paura delle reazioni di Trump ha creato «un’atmosfera in cui i funzionari di livello meno alto si autocensurano».
 
Jessikka intanto sta usando il suo conto twitter @JessikkaAro per far sapere al mondo che sgarbo le è stato fatto: «Questa storia è incredibile ma vera. E’ un tale affronto, e viola la  libertà di parola».


Non sono pochi i commenti dei suoi lettori, che notano come sia grottesca la gaffe nei confronti di Jessikka proprio quando il mondo celebra la giornata internazionale della donna.


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Il Messaggero