Giappone, esplosione al comizio di Kishida: il primo ministro si salva, arrestato l'attentatore

Nessun ferito nell'attentato a Wakayama. Interrogativi su misure di sicurezza

Giappone, esplosione al comizio di Kishida: il primo ministro si salva, arrestato l'attentatore
Torna la paura in Giappone a meno di un anno dall'attentato dell'ex premier Shinzo Abe, avvenuto durante un comizio elettorale. Una dinamica che si è ripetuta nella...

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Torna la paura in Giappone a meno di un anno dall'attentato dell'ex premier Shinzo Abe, avvenuto durante un comizio elettorale. Una dinamica che si è ripetuta nella città di Wakayama, nel sud ovest dell'arcipelago, dove il capo dell'esecutivo, Fumio Kishida, si trovava nei pressi del porto di Saikazaki per dare sostegno al candidato del partito Liberal-democratico, in occasione delle imminenti elezioni distrettuali.

 

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Giappone, esplosione all'evento con Kishida

La polizia ha detto di aver arrestato un uomo che ha lanciato un ordigno esplosivo simile a una bomba carta in direzione del premier, prima di essere raggiunto e bloccato dalle forze dell'ordine. L'esplosione, seppur contenuta, della bomba ha creato confusione ma non ha provocato feriti tra la folla, e lo stesso Kishida è rimasto illeso nell'incidente. Il suo discorso è stato cancellato, mentre si fa luce sull'ennesimo episodio di quello che appare a tutti gli effetti il gesto di uno squilibrato e sull'adeguatezza delle misure di sicurezza che regolano eventi di tale portata, rispetto agli standard occidentali.

Sebbene il Giappone abbia il più basso tasso di criminalità tra i paesi sviluppati e l'uso di armi sia altamente circoscritto, la presenza seppur sporadica di atti criminali individuali richiama a una maggiore cautela delle autorità. L'assassinio dello scorso luglio di Abe, il primo ministro giapponese più longevo dal dopoguerra, venne eseguito da una persona che riuscì ad avvicinarsi liberamente al premier durante un raduno elettorale che si svolgeva nella città di Nara, prima di esplodere due colpi da distanza ravvicinata con una pistola artigianale.

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Il Messaggero