Un pomeriggio da guerra tra Gaza e Israele. In poco più di tre ore 200, tra razzi e colpi di mortaio, sono stati sparati nel sud dello Stato ebraico la cui aviazione...
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Hamas, che ha rivendicato i lanci a nome del comando unificato delle fazioni palestinesi, ha definito l'azione «una risposta al crimine di ieri». I primi lanci da Gaza - oltre quelli della notte scorsa - sono cominciati infatti nel pomeriggio di oggi dopo i funerali, seguiti da migliaia di persone, dei sette palestinesi uccisi ieri a seguito di un'incursione di un'unità d'elite israeliana entrata - secondo Hamas - a bordo di un'auto per tre chilometri all'interno del territorio della Striscia per «un'azione mirata».
L'esercito ha escluso che l'unità israeliana avesse come obiettivo un tentativo di rapimento o un'esecuzione mirata ma solo attività di intelligence. Della pioggia di razzi arrivata oggi dall'enclave palestinese, 60 sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome mentre la maggior parte sono caduti in aeree aperte, ma altri hanno colpito edifici di Sderot, Ashkelon e Netivot. Alcuni lanci sono stati indirizzati anche verso Beer Sheba e le sirene di allarme sono risuonate pure in prossimità del Mar Morto, ben lontano dalla Striscia. Il portavoce militare israeliano Ronen Manelis - mentre il premier Benyamin Netanyahu ha presieduto una riunione di emergenza al ministero della Difesa a Tel Aviv - ha denunciato che «Hamas sta portando Gaza alla distruzione» e che «sentirà nelle prossime ora la potenza della risposta di Israele».
Secondo l'esercito, tra le strutture di Hamas e Jihad islamica colpite nel nord e nel sud di Gaza ci sono postazioni militari, posti di osservazione e anche lanciatori di razzi. In serata Israele ha colpito la tv di Hamas a Gaza, al Aqsa, distruggendo l'edificio ma senza causare vittime. Poco prima la stessa Hamas aveva dato ordine di sgomberare l'edificio. Preoccupazione per una crisi che oramai è sull'orlo del precipizio è stata espressa dal ministero degli Affari esteri a Mosca, mentre l'ambasciatore Ue in Israele Emanuele Giaufret ha detto di seguire «con grande ansia la situazione e il lancio di razzi. Attacchi contro i civili sono inaccettabili e devono cessare». Nel frattempo, mentre i lanci da Gaza verso Israele continuano, Egitto e Onu - secondo alcuni report - stanno tentando di mediare per riportare la calma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero