G7, pugno duro sull'Ucraina. Obama: Putin vuole rifare l'impero. Ira russa: reagiremo

G7, pugno duro sull'Ucraina. Obama: Putin vuole rifare l'impero. Ira russa: reagiremo
Nuovo braccio di ferro fra Washington e Mosca sull'Ucraina. «La Russia sta ancora violando gli accordi sull'Ucraina e se sarà necessario inaspriremo le sanzioni». Lo ha...

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Nuovo braccio di ferro fra Washington e Mosca sull'Ucraina. «La Russia sta ancora violando gli accordi sull'Ucraina e se sarà necessario inaspriremo le sanzioni». Lo ha detto il presidente americano Barack Obama alla conferenza finale del vertice del G7 in Germania.




Ancora un affondo dunque di Obama contro il leader russo Vladimir Putin: sta portando il suo Paese alla rovina «nello sforzo di ricreare i fasti dell'impero sovietico», ha detto il presidente degli Stati Uniti nel corso della sua conferenza stampa finale al G7.



«Putin sta scegliendo di mandare a pezzi l'economia russa», ha accusato ancora Obama, sottolinando come le sanzioni della comunità internazionale contro Mosca stanno avendo l'effetto di indebolire enormemente la Russia.



Il G7 condanna poi l'annessione della Crimea da parte della Russia: «Siamo pronti, ma non lo vogliamo, nel caso sia necessario, a rafforzare le sanzioni» a Mosca, ha detto Angela Merkel nella conferenza stampa conclusiva del vertice.



«Ci riserviamo il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa», replica il ministero degli Esteri russo in un rapporto sulla strategia di medio periodo da tenere in politica estera. Ne dà notizia l'agenzia Tass.



Il vertice. I capi di Stato dei sette Grandi nell'ultima giornata del vertice si sono poi accordati per mantenere l'aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, su cui erano divisi fino a poco tempo fa.



Ttip I leader del G7 si sono poi accordati per dare un'accelerazione al Ttip, l'accordo di libero scambio l'accordo di libero scambio in corso di negoziazione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America contestato da più parti.



«Noi accelereremo immediatamente il lavoro su tutti i temi Ttip», si legge in un passaggio della bozza del documento finale del vertice. Secondo i passaggi della bozza, anticipati dalla Dpa, si vuole arrivare ad «intese per una cornice dell'accordo» il più velocemente possibile, presumibilmente entro la fine dell'anno.



Clima I paesi del G7 ritengono che sia «necessario» un calo «considerevole» delle emissioni di Co2 a livello globale per contenere l'effetto serra sul clima, così come di una «decarbonizzazione dell'economia» nel lungo termine, si legge nel comunicato finale del vertice presieduto dalla Germania. I Grandi si sono pronunciati a favore di un obiettivo di riduzione delle emissioni «nella parte alta della forchetta» e cioè compreso «tra il 40% e il 70%» da qui al 2050 rispetto ai livelli registrati nel 2010.



I leader politici si sono, inoltre, impegnati «a fare quanto possibile per pervenire a una struttura economica a livello globale che utilizzi il meno possibile fonti di energia a base carbon fossile». Le frasi scritte nel comunicato, ha ammesso il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che presiedeva l'incontro, segnano un passo importante ma sono anche «il risultato di negoziati difficili». I paesi europei del G7 erano infatti a favore di obiettivi molto ambiziosi in tema di clima così da inviare un segnale chiaro alla conferenza dell'Onu che si occuperà del problema a dicembre a Parigi, quando la comunità internazionale, come ribadito oggi dai sette Grandi, dovrà concordare un limite massimo vincolante di 2 gradi per il riscaldamento globale. Giappone, Canada, e in qualche misura anche gli Stati Uniti, erano più reticenti sugli obiettivi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero