Una città nei pressi dell'impianto nucleare di Fukushima, in Giappone, è tornata a vivere otto anni dopo la catastrofe che costrinse decine di migliaia di...
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Una città nei pressi dell'impianto nucleare di Fukushima, in Giappone, è tornata a vivere otto anni dopo la catastrofe che costrinse decine di migliaia di persone a fuggire dalla zona. Circa il 40% del territorio del comune di Okuma, a ovest della centrale, è stato dichiarato sicuro e accessibile per i residenti che vogliano tornare a stabilirsi nell'area ormai decontaminata. Secondo le ultime rilevazioni, il livello di radiazioni si è ormai drasticamente ridotto.
Tuttavia, stando a quanto riportano i media giapponesi, delle 10.341 persone che risiedevano a Okuma prima del disastro soltanto 367 hanno deciso di tornare davvero nelle loro case. Il 60% della città rimane peraltro inaccessibile, a causa delle radiazioni ancora elevate. Gli abitanti hanno il permesso di entrare nelle loro vecchie case durante il giorno, mentre soltanto 48 persone finora hanno chiesto di potersi trattenere anche di notte.
Rimangono molte preoccupazioni sul rischio che i cittadini che vivono nelle aree confinanti con la zona ancora contaminata si espongano alle radiazioni, soprattutto le famiglie con bambini. Secondo un sondaggio riportato dal quotidiano locale Asahi, quasi due terzi della popolazione evacuata è ancora allarmata dalle radiazioni sebbene le autorità sostengano che l'opera di decontaminazione sia riuscita.
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Il Messaggero