Foresta amazzonica in pericolo: devastati altri 42 km quadrati. E spunta un kit speciale della nazionale di calcio brasiliana

La distruzione della foresta tropicale è cresciuta di quasi il 70% a marzo e nel primo trimestre di quest'anno è stata la seconda più alta dal 2008

La foresta amazzonica in pericolo: devastati altri 42 km quadrati. Kit speciale della nazionale di calcio brasiliana per sensibilizzare sul tema
Dati sempre più allarmanti, in Brasile, sulla deforestazione in Amazzonia: la distruzione della foresta tropicale è cresciuta di quasi il 70% a marzo e nel primo...

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Dati sempre più allarmanti, in Brasile, sulla deforestazione in Amazzonia: la distruzione della foresta tropicale è cresciuta di quasi il 70% a marzo e nel primo trimestre di quest'anno è stata la seconda più alta dal 2008, ha riferito l'Istituto per l'uomo e l'ambiente dell'Amazzonia (Imazon). Secondo le informazioni raccolte dalla Ong, il mese scorso sono stati devastati 42 km quadrati, con un incremento del 68% rispetto a marzo del 2022, ultimo anno di governo dell'ex presidente, Jair Bolsonaro. Le cifre raccolte a marzo confermano un trend preoccupante già osservato anche a gennaio e febbraio, fanno notare gli esperti.

La scelta ecologica della nazionale di calcio

La nazionale brasiliana è senza nuova divisa e senza nuovo ct. Tutto nasce dalle prossime date Fifa per le selezioni, quelle del 12 e 20 giugno. La federcalcio brasiliana (Cbf) aveva deciso di disputare due test in casa, e in particolare uno a Manaus o a Belem, per lanciare un messaggio per la tutela ambientale del pianeta e della foresta amazzonica, indossando una kit di gioco tutto verde.

 

 

Ma il presidente della Cbf Ednaldo Rodrigues, principale fautore dell'iniziativa, sembra essersi reso conto che non c'è il tempo per preparare le nuove divise e quindi l'idea è stata, almeno per ora, accantonata. Anche perché si era rivelata impresa impossibile anche il reperimento di un avversario degno di nome per la Selecao: nessuna nazionale europea era disposta a recarsi in Brasile (e ancora meno in Amazzonia), anche per via di una regola Uefa che proibisce di giocare amichevoli in un paese con cinque o più ore di differenza di fuso orario. 

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Il Messaggero