Lascia la figlia di tre anni 8 giorni in casa per andare dal fidanzato, la piccola muore di fame

Lascia la figlia di 3 anni sola 8 giorni per andare dal fidanzato, la piccola muore di fame
Per giorni la piccola Noa ha pianto chiamando aiuto, cercando la mamma in quella casa sporca e stracolma di immondizia. Non sapeva chew sua madre, la donna, che avrebbe dovuto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per giorni la piccola Noa ha pianto chiamando aiuto, cercando la mamma in quella casa sporca e stracolma di immondizia. Non sapeva chew sua madre, la donna, che avrebbe dovuto prendersi cura di lei, l’aveva condannata a un triste destino: Saki Kakehashi, 24 anni, ha lasciato sola la figlia per otto giorni nella loro casa di Tokyo per andare a trovare il fidanzato a oltre mille chilometri di distanza. Dopo giorni di disperazione la piccola Noa si è spenta: un esame post mortem ha confermato che la bimba è morta per disidratazione e fame. Il suo pannolino era sporco e lei aveva un’eruzione cutea sulla pelle. La piccola soffriva anche di atrofia timica, una condizione che di solito si riscontra in bambini maltrattati o trascurati.


Roma, madre e figlio trovati morti in casa a Torpignattara: indagini in corso
Ragazzi morti, sabato a Perugia verrano svolte le autopsie

Secondo la ricostruzione della polizia, il 13 giugno Kakehashi ha chiamato l’ambulanza dicendo che la piccola non respirava: l’ambulanza ha portato Noa in ospedale, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La donna in un primo momento ha raccontato agli investigatori che la figlia stava male da giorni, ma che lei non poteva permettersi le cure necessarie. Solo dopo un mese e sotto la pressione delle domande degli investigatori ha confessato di aver lasciato la figlia da sola per otto giorni. «Non pensavo sarebbe morta» ha detto agli agenti che l’hanno arrestata dopo un mese di indagini. Adesso bisognerà capire se la morte di Noa, che da un anno non era stata più vista all’asilo, poteva essere evitata.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero