Elezioni Usa 2020, Donald Trump non si arrende e mezza America è con lui: «Andremo sino in fondo»

NEW YORK Una causa per frode elettorale in Georgia, una nella Carolina del Nord e una in Pennsylvania, e poi la richiesta ad un giudice federale perché fermi il conteggio...

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NEW YORK Una causa per frode elettorale in Georgia, una nella Carolina del Nord e una in Pennsylvania, e poi la richiesta ad un giudice federale perché fermi il conteggio dei voti in Michigan. Trump è in difficoltà per le schede tardive che arrivano con la posta e che azzerano il vantaggio nel voto dei tre stati, ma continua a battersi con la determinazione che i suoi sostenitori conoscono bene. Twitta: «STOP THE FRAUD», fermate la frode in atto.

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LE SCHEDE
Il presidente, che nel voto ha comunque tenuto oltre le attese, non si rassegna. La notte di martedì si è proclamato vincitore, e nei due giorni successivi si è aggiudicato la vittoria in Georgia e in Arizona mentre gli scrutatori stavano ancora aprendo le schede. I democratici lo accusano di voler negare la realtà, ma questa è una delle risorse che lo hanno sostenuto negli ultimi cinque anni.

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Pur non avendo nessuna esperienza politica alle spalle, è riuscito a gestire la presidenza degli Stati Uniti con un consenso popolare che, ora siamo in grado di constatarlo, lo ha accompagnato fino alla fine del mandato. Donald Trump ha alle spalle quattro anni di guerra, che ha combattuto con l’unica modalità che conosce: la ricerca della vittoria, e nella quale si è sempre proclamato vincitore, sia quando lo era davvero, sia quando ha perso ma si è rifiutato di ammetterlo. È andato a segno sul fronte dell’immigrazione, sul quale aveva inaugurato la presidenza a gennaio del 2017 sparando la prima bordata con la chiusura degli aeroporti ai viaggiatori di fede islamica. Nel primo fine settimana dopo l’insediamento alla Casa Bianca era già in lite con i giudici del nono distretto federale in California, che hanno bloccato il provvedimento e cercato di contestarne la costituzionalità. Alla lunga è stato il presidente a vincere, e la vittoria l’ha incoraggiato a intraprendere la ricostruzione del muro alla frontiera con il Messico, che ad oggi conta 1000 km di rimpiazzo della vecchia, fatiscente barriera, e 100 km della seconda linea, parallela alla prima.


LA PANDEMIA
In tema di immigrazione la Casa Bianca di Trump ha vissuto la vicenda dei bambini separati dai genitori e chiusi nelle gabbie, e gli accordi per bloccare i richiedenti asilo in Guatemala. La pandemia del Covid ha fatto il resto, e ha sigillato l’ingresso negli Usa dei latini come dei professionisti di tutto il mondo. Il presidente ha potuto contare sull’appoggio compatto dei repubblicani al congresso, che hanno spinto tra le maglie del legislativo una riforma fiscale del costo di 2.000 miliardi per l’erario, e una depenalizzazione dei reati minori legati alla droga. Tutto il resto è stata strada in salita, per via di una donna: Nancy Pelosi, che si è messa sulla sua strada alla camera, dal negoziato per leggi di bilancio a quelle per i provvedimenti di stimolo dell’economia. I quattro anni della presidenza passeranno alla storia per l’altissimo numero di giudici (250) nominati, e dei tre consiglieri di corte suprema, a bilanciare gli abbandoni e i licenziamenti a raffica tra le file dell’esecutivo, conditi dalle biografie salaci di chi se n’è andato.


LA POLITICA ESTERA


In politica estera Trump si lascia dietro i problemi irrisolti in Afghanistan e in Iraq, il disimpegno su Libia e Siria e la formazione di un fronte arabo pacificato con Israele. Dagli Emirati al Barhein, dal Sudan e forse prossimamente all’Arabia Saudita. Su quello dello scambio commerciale lascia le ferite di ex partner colpiti dai dazi, i quali non sono tuttavia riusciti a frenare l’emorragia del saldo negativo dei conti, e hanno costretto gli Usa a risarcire i propri agricoltori. E per chi lo ha seguito su Twitter, Trump si lascia dietro una traccia enciclopedica di lanci in lettera maiuscola e pieni di punti esclamativi. Trecento al mese in media, con una punta di ottocento dall’inizio della campagna e più di mille nell’anno 2020.
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Il Messaggero