Divorzio, risarcimento da 35mila euro per l'ex moglie. «È il valore del lavoro per la casa e i figli durante il matrimonio»

Una sentenza definitiva visto che l'ex marito ha rinunciato a presentare ricorso

Divorzio, risarcimento da 35mila euro per l'ex moglie. «È il valore del lavoro in casa e per la cura dei figli durante il matrimonio»
Quanto vale il lavoro per la casa e la cura dei figli durante il matrimonio? Secondo i giudici spangoli 35mila euro. La Sesta Sezione del Tribunale provinciale di Pontevedra,...

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Quanto vale il lavoro per la casa e la cura dei figli durante il matrimonio? Secondo i giudici spangoli 35mila euro. La Sesta Sezione del Tribunale provinciale di Pontevedra, con sede a Vigo, in relazione a un divorzio ha emesso una sentenza in cui condanna un uomo a risarcire l'ex moglie con la somma di 34.980,15 euro per il lavoro da lei svolto a casa, riguardo alle faccende domestiche, e per accudire i figli mentre erano sposati in regime di separazione patrimoniale.

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Un provvedimento che fa di Isabel la prima persona in Galizia a reclamare e ottenere questo tipo di compenso. La sentenza, ratificata dal Tribunale provinciale, è stata emessa dal Tribunale di primo grado e Istruzione 2 di Redondela nel 2021. Dato che l'ex marito ha rinunciato a presentare ricorso, è definitiva.

La norma del codice spagnolo

La sentenza, oltre alla giurisprudenza della Suprema Corte, si basa sull'articolo 1438 del codice civile. "I coniugi contribuiranno al sostentamento degli oneri matrimoniali. In mancanza di accordo, lo faranno in proporzione alle rispettive disponibilità economiche. I lavori per la casa saranno computati come contributo agli oneri e daranno la diritto di ottenere un'indennità che il giudice indicherà , in difetto di accordo, all'estinzione del regime di separazione", recita l'articolo del codice civile.

Il motivo del risarcimento

Si tratta, afferma il Tribunale provinciale nella delibera accolta da EFE, “di un contributo in natura di cui si deve tener conto per riequilibrare la situazione di quasi inevitabile disuguaglianza tra i beni dei coniugi in un regime di separazione dei beni, soprattutto per il coniuge senza attività lavorativa che ha concentrato la sua dedizione nella cura dei figli e della casa familiare”.

Il periodo compreso

La sentenza ha limitato l'indennizzo ai periodi gennaio 2011-dicembre 2011, periodo in cui Isabel lavorava con la suocera nella vendita ambulante per la liquidazione dell'azienda di famiglia. E da gennaio 2012 a ottobre 2014, tempo in cui viene effettuato un calcolo ponderato del 70%, avendo completato alcuni corsi di formazione.

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Il Messaggero