Attacco hacker della Corea del Nord alla Pfizer: «Vogliono rubare dati sul vaccino»

Cyberattacco contro Pfizer: alcuni hacker hanno provato a violare il sistema informatico del colosso americano della farmaceutica per ottenere informazioni sul...

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Cyberattacco contro Pfizeralcuni hacker hanno provato a violare il sistema informatico del colosso americano della farmaceutica per ottenere informazioni sul vaccino e sulle cure contro il Covid. Secondo i media di Seul l'operazione è stata condotta da alcuni hacker nordcoreani mentre un deputato, Ha Tae-keung, ha riferito che il Parlamento del Sud è stato informato dalla Nis, l'agenzia d'intelligence, che «la Corea del Nord ha cercato di ottenere tecnologie comprendenti il vaccino (anti coronavirus, ndr) e le cure attraverso un cyberattacco alla Pfizer».

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Secondo Bloomberg non è chiaro se il sistema informatico della Pfizer sia stato violato o meno anche perché né l'azienda farmaceutica statunitense né lo stesso deputato sudcoreano hanno voluto rilasciare ulteriori dettagli al riguardo. Non è la prima volta che Pyongyang tenta operazioni di questo tipo: lo scorso anno era già stata accusata di aver cercato di entrare nei sistemi di almeno nove aziende farmaceutiche, come Johnson & Johnson, Novavax Inc e AstraZeneca.

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Esperti sanitari hanno affermato che gli hacker potrebbero essere più interessati a vendere i dati rubati che a utilizzarli per sviluppare un vaccino interno. Spesso il Paese è accusato di rivolgersi a un esercito di hacker per riempire le casse dello Stato a corto di contanti anche a causa delle sanzioni che vietano la maggior parte del commercio internazionale. La Corea del Nord è stato il primo Paese al mondo a chiudere i propri confini, alla fine di gennaio dello scorso anno, nel tentativo di proteggersi dal virus segnalato a dicembre 2019 nella vicina Cina e che da allora ha travolto l'intero pianeta, uccidendo più di due milioni di persone.

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Il leader Kim Jong Un sostiene che la Corea del Nord non ha registrato nessun caso di coronavirus, ma gli esperti lo ritengono improbabile dato che la vicina Cina è il principale partner commerciale di Pyongyang. Soprattutto dopo la notizia che il Paese riceverà quasi due milioni di dosi del vaccino AstraZeneca-Oxford entro la prima metà di quest'anno. Inoltre, la stessa moglie di Kim, Ri Sol Ju, mantiene un basso profilo per evitare il rischio di contagio, secondo le indiscrezioni fatte trapelare dall'intelligence di Seul.

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La chiusura delle frontiere ha acuito la pressione sull'economia nordcoreana, già soggetta a sanzioni internazionali a causa del programma nucleare e balistico messo a punto dal regime comunista. Secondo gli esperti occidentali, la Corea del Nord ha un esercito di diverse migliaia di hacker altamente qualificati che hanno già attaccato aziende, istituzioni e centri di ricerca, soprattutto nella Corea del Sud.

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Il Messaggero