Allarme Covid in Gran Bretagna: si rischiano «49mila nuovi casi di coronavirus al giorno» entro il 13 ottobre e 200 morti ogni giorno entro la metà di novembre...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Covid, in Gran Bretagna stretta sui contagiati: multe per chi esce di casa e incentivi per chi ci resta
Covid, ricostruito focolaio sull'aereo da Londra a Hanoi: ecco come il virus si trasmette sui voli
I medici: prepararsi a inverno duro
Entrambi gli specialisti hanno tenuto a rilanciare un messaggio d'allarme rivolto direttamente alla popolazione, parlando della pandemia come di un'emergenza non risolta e di «un problema che deve coinvolgere tutti». Il tasso dei contagi è tornato a essere «significativamente elevato» in alcune zone del Regno Unito, ha ammonito Whitty, chief medical officer dell'Inghilterra, invitando il Paese a essere pronto a progressive nuove restrizioni sociali mirate. Secondo Whitty, il numero dei morti giornalieri è ancora «relativamente basso», ma potrebbe risalire rapidamente a quota 200 se «la spirale dei contagi rimanesse incontrastata». Non solo: il consigliere medico numero uno del governo Johnson ha pure ammonito i britannici a «prepararsi a un inverno duro», sottolineando che l'elemento stagionale «è contro di noi». «Andiamo incontro - ha spiegato - a stagioni come il tardo autunno e l'inverno che avvantaggiano i virus respiratori, incluso probabilmente quello del Covid oltre a quelli delle influenze» generiche. Uno scenario destinato a rappresentare «un problema collettivo nei prossimi sei mesi, sebbene non a tempo indefinito», ha proseguito indicando l'andamento della situazione in Francia e Spagna come un segnale preoccupante. Whitty ha infine ricordato come «i tassi di mortalità da Covid-19 siano notevolmente maggiori rispetto a quelli dell'influenza stagionale, che uccide in media 7000 persone (nel Regno), 20.000 negli anni peggiori»; e che il coronavirus si è già dimostrato «più virulento di qualsiasi influenza».Boris Johnson, stipendio dimezzato a “sole” 150mila sterline l'anno: «Non riesce più a pagare la tata»
Il Messaggero