Cina, esplode la protesta contro le misure anticovid dopo l'incendio nel palazzo dei contagiati

La Cina continua con la politica zero Covid come salvavita e necessaria per evitare di sopraffare il sistema sanitario. E le proteste non frenano questa linea.

Mentre i contagi da Covid-19 conoscono una nuova impennata, esplode la protesta in Cina, nella regione dell'estremo ovest dello Xinjiang e nella capitale. Ieri sera, la folla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Mentre i contagi da Covid-19 conoscono una nuova impennata, esplode la protesta in Cina, nella regione dell'estremo ovest dello Xinjiang e nella capitale. Ieri sera, la folla è scesa in piazza chiedendo lo stop dei blocchi a Urumqi, capitale dello Xinjian, alzando i pugni in aria. La gente, come verificato dai video della Reuters, ha percorso le strade in corteo forzando le barriere. A provocare la rabbia è stato un vasto incendio, esploso giovedì, in un condominio utilizzato dalle autorità per isolare i pazienti contagiati. Secondo i social, anche ai vigili del fuoco è stato impedito di entrare e, alla fine, il bilancio è stato di dieci morti.

Covid, Rt sopra la soglia epidemica (a 1,04). In una settimana 229.135 casi (+10%) e 580 morti

LA PROTESTA

Venerdì, in Cina, si sono registrati 35.183 nuovI casi di infezione, di cui 3.474 sintomatiche, a fronte delle restrizioni, dovute all'aumento dei contagi, la gente è scesa in piazza cantando l'inno nazionale cinese: "Si alzino, coloro che si rifiutano di essere schiavi!" mentre altri hanno gridato che volevano essere liberati dai blocchi. Molti dei 4 milioni di residenti di Unruqi  sono stati sottoposti a blocchi anticovid più lunghi che nel resto del Paese, con il divieto di lasciare le proprie case per un massimo di 100 giorni.Nella capitale Pechino, a 2.700 km (1.678 miglia) di distanza, alcuni residenti in isolamento hanno organizzato proteste su piccola scala o si sono confrontati con i loro funzionari locali per i limiti agli spostamenti, e in alcuni casi i divieti sono stati revocati prima del previsto. 

L'INCENDIO

Una scintilla cruciale per la rabbia pubblica è stato l'incendio di Urumqi che ha ucciso 10 persone giovedì notte, i video sono diventati virali sui social media. I funzionari del comune, in una conferenza stampa, questa mattina, hanno negato che le misure Covid avessero ostacolato la fuga e il salvataggio, ma la versione ufficiale è stata messa in dubbio, so9prattutto sul web. 

Un blocco pianificato per il suo complesso "Berlin Aiyue" è stato annullato venerdì dopo che i residenti hanno protestato contro il loro leader locale e lo hanno convinto ad annullarlo, trattative che sono state catturate da un video pubblicato sui social media.

I residenti avevano saputo delle nuove misure vedendo che venivano collocate in alcune aree nuove barriere. Oggi almeno altri dieci complessi hanno revocato il blocco prima della data di fine annunciata dopole proteste. 

LA STRATEGIA

La Cina continua con la politica zero Covid come salvavita e necessaria per evitare di sopraffare il sistema sanitario. E le proteste non frenano questa linea. 

Ieri è stato stabilito che saranno tagliate, per la seconda volta quest'anno, le riserve della banche immettendo sul mercato nuova liquidità per sostenere un'economia vacillante.

Le prossime settimane potrebbero essere le peggiori in Cina dalle prime settimane della pandemia, sia per l'economia che per il sistema sanitario, ha dichiarato Mark Williams di Capital Economics, poiché gli sforzi per contenere l'attuale epidemia richiederanno ulteriori blocchi localizzati in molte città, il che deprimerà ulteriormente l'attività economica.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero