L'ha violentata. L'ha strangolata coprendole il naso e la bocca e infine ha appeso il corpo senza vita a una staccionata di Tigre, in Argentina. Non si arresta...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Questa volta la vittima è María Florencia Santa Cruz, 30enne figlia di un commissario di polizia in pensione di Buenos Aires, uccisa e fatta ritrovare martedì mattina impiccata dal suo assassino, che ha usato la sua giacca per appenderla come un fantoccio alla staccionata. Sono stati gli agenti che stavano pattugliando l’area a trovare il cadavere: Marìa era seminuda, indossava la maglietta e un paio di pantofole. I suoi pantaloni e la biancheria intima erano a un metro dal corpo.
Coronavirus, farmacie in prima linea per aiutare le vittime di violenza
Il Viminale raccomanda massima attenzione alle vittime di violenza
In Argentina scoppia il caso delle schiave del sesso, 20mila donne nei bordelli costrette a prostituirsi
Il suo presunto spietato aguzzino è già in carcere: giovedì la polizia ha arrestato Sebastián Hernández, che potrebbe essere condannato per abuso sessuale e femminicidio. Se giudicato colpevole, passerà il resto della sua vita in carcere.
A mettere gli investigatori sulle tracce di Hernández sono stati i filmati delle telecamere del Tigre Operations Center, grazie ai quali sono stati in grado di seguire i movimenti della vittima e del suo assassino.
Le immagini hanno catturato il momento in cui María Florencia, che secondo i suoi parenti aveva problemi psichiatrici e di dipendenza, è arrivata nel luogo in cui è stata assassinata alle 12.43 di martedì, accompagnata da un uomo a petto nudo che indossava una camicia rossa aperta e dei bermuda. Sebbene nella registrazione non si veda il momento dell’omicidio, il sospetto è stato visto allontanarsi dalla scena da solo e altre telecamere lo hanno ripreso intorno alle 13.20 mentre tornava casa, a poco più di dieci isolati dal luogo dell’omicidio.
Sul percorso verso la casa dell’uomo, la polizia ha ritrovato un paio di occhiali, un fazzoletto e il portafoglio della vittima. A casa di Hernández gli agenti hanno trovato gli stessi abiti visti nel filmato. L’uomo, anche lui con problemi di dipendenza, aveva graffi e abrasioni sulle braccia. Il sospetto è che glieli abbia provocati María Florencia, che ha tentato di resistere fino alla fine al suo brutale attacco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero