Il Turkmenistan ha bandito dal proprio vocabolario la parola che forse più d'ogni altre, nel mondo, induce paura: Coronavirus. La denuncia viene dall'associazione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, rifiuta ventilatore polmonare e muore a 90 anni: «Usatelo per quelli più giovani»
Secondo quanto riporta Radio Azatlyk, il servizio in turkmeno di Radio Free Europe/Radio Liberty, chi indossa mascherine o parla di coronavirus in strada, alla fermata dell'autobus o fuori dai negozi, è passibile di arresto da parte di polizia in borghese.
"Le autorità turkmene sono state all'altezza della loro reputazione adottando questo metodo estremo per sradicare tutte le informazioni sul coronavirus", ha dichiarato Jeanne Cavelier, capo del dipartimento Europa Orientale e Asia Centrale di RSF.
Il presidente turkmeno Gurbanguly Malikgulyyewich Berdimuhammedow, è chiamato Arkadag, il "padre protettore". Lo scorso il 13 marzo aveva disposto la sanificazione delle aree pubbliche con una pianta, l'harmala, altrimenti nota come "ruta siriana". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero