Coronavirus in Spagna, 10mila casi in più di ieri: «È l'inferno, i malati muoiono soli». Il ministro: «Siamo al picco»

Diecimila casi più di ieri. Sembra totalmente fuori controllo la situazione coronavirus in Spagna: i contagi continuano a crescere e da 47.610 di ieri a 56.188. I...

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Diecimila casi più di ieri. Sembra totalmente fuori controllo la situazione coronavirus in Spagna: i contagi continuano a crescere e da 47.610 di ieri a 56.188. I morti intanto superano i quattromila. L'ultimo bilancio del ministero della Sanità di Madrid parla di 4.089 decessi, 655 nelle ultime 24 ore. I casi di infezione sono più di 56.188 e, riporta El Pais, 31.912 sono ricoverate in ospedale, con 3.679 pazienti in terapia intensiva. Sono invece 7.015 le persone che sono state dimesse.


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«In Spagna è l'inferno, i malati muoiono soli», dice il deputato del Ppd Gonzalez Pons. Intanto affiora sui principali quotidiani la questione dei test acquistati dalla Cina che però non sarebbero  funzionanti al 100%, come riportato da El Mundo, secondo il quale i test rapidi avrebbero una sensibilità solo del 30%. «I tamponi danno molte volte risultati negativi falsi - spiegano i responsabili sanitari - molti pazienti poi risultati positivi con verifiche più approfondite avevano avuto un esito del tampone negativo». 

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Il ministro della Sanità Salvador Illa ha dichiarato oggi che la Spagna potrebbe avvicinarsi al «picco della curva» per le infezioni da COVID-19, il che significherebbe che sta per iniziare una fase di stabilizzazione della pandemia. Lo scrive l'Efe. Illa ha spiegato che i dati degli ultimi giorni indicano un cambiamento di tendenza, con incrementi minori rispetto a quelli osservati nei periodi precedenti. L'aumento medio giornaliero dei casi segnalati nel periodo tra il 28 febbraio e il 16 marzo è stato di circa il 40%, mentre nel periodo dal 17 al 24 marzo l'incremento medio è stato di circa il 20%. «Se questa tendenza generale è confermata, ciò indicherebbe che il numero di casi segnalati potrebbe avvicinarsi al massimo. Ciò che chiamiamo colloquialmente il picco della curva», ha detto

 
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Il Messaggero