Nessuna fase 2: in Russia il virus va ancora veloce. I numeri parlano da soli: 145.268 i casi accertati di cui 10.581 solo ieri quando si sono registrati anche 76 decessi che...
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I PERSONAGGI
L’ultimo è Alexander Shulepov, 37 anni, è un medico d’ambulanza dell’ospedale Novousmanskaya, nella regione di Voronezh, non distante dal confine con l’Ucraina. Il 2 maggio, secondo quanto riferisce Interfaz, Shulepov è caduto dalla finestra del secondo piano dell’ospedale, dove era in cura dal 22 aprile per l’infezione da coronavirus: ora sarebbe in terapia intensiva, siè fratturato la base del cranio secondo il sito di notizie locali Voronezh Vesti. E qui la faccenda si complica perché pochi giorni dopo il ricovero Shulepov, insieme al collega Alexander Kosyakin, aveva registrato un video in cui aveva denunciato di aver contratto il coronavirus ma di non essere stato rimosso dal turno. Anzi: di essere stato costretto a lavorare anche dopo l’esito positivo del tampone.
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Per di più Kosyakin aveva aggiunto che non gli erano state fornite tute protettive e che comunque non tutto lo staff era stato sottoposto al test per scoprire se erano contagiati dal Sars-Cov 2.C’era stato poi un secondo video, in cui Shulepov liquidava la sua prima testimonianza come il frutto di un crollo nervoso dovuto al contagio. Il suo collega, Aleksandr Kosyakin, nel frattempo è stato accusato di aver diffuso notizie false sul coronavirus, un reato che può portare a una condanna fino a cinque anni di carcere. Dal canto suo, il dipartimento della Sanità aveva definito come «false» le affermazioni Il direttore sanitario dell’ospedale, Igor Potanin, invece, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione . La polizia ora ha aperto un'inchiesta: in quell’ospedale ci sono stati 41 casi di infetti tra medici e pazienti ma l’intera regione ha confermato 636 casi, meno dell’uno per cento di tutta la Russia.
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LE DUE DOTTORESSE
Il caso Shulepov è il terzo caso in Russia di medici caduti da una finestra - dopo Elena Nepomnyashchaya, primario presso un ospedale di Krasnoyarsk, e Natalia Lebedeva, capo del servizio ambulanze della Città delle Stelle, nei pressi di Mosca. Il tutto nelle ultime due settimane. Queste sono le loro due storie. Il 24 aprile scorso Natalia Lebedeva, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale del Centro per l’addestramento dei cosmonauti di Zvyozdny, vicino a Mosca, è morta in quello che è stato classificato dalle autorità locali come «incidente». Anche lei si era ammalata per il Covid-19 ed è precipitata da una finestra del quinto piano dell’ospedale. E' stata aperta un'inchiesta anche in questo caso sebbene akcuni colleghi abbiano solertemente raccontato alle autorità che la Lebedeva, 48 anni, poteva essersi suicidata. Il motivo? La vergogna . Sarebbe stata infatti accusata di aver contagiato il personale medico con cui lavorava. Non aveva ricevuto alcuna protezione.
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Il primo maggio Elena Nepomnyashchaya, 47 anni, madre di due figli, primaria di un ospedale per veterani a Krasnoyarsk, in Siberia, è morta, una settimana dopo essere precipitata dal quinto piano del suo ospedale.
Il Messaggero