Una setta religiosa è all'origine del focolaio più importante di coronavirus della Corea del Sud, il paese che con oltre 800 contagiati dopo la Cina sta...
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Una donna, che ha partecipato a una funzione religiosa, avrebbe causato la diffusione del coronavirus. Ma sulla stampa asiatica emerge un altro particolare che rischia di mettere in dubbio l'efficacia delle misure di prevenzione: il funzionario responsabile della lotta al coronavirus è stato anch'egli contagiato e solo dopo che è risultato positivo al test ha ammesso di essere anch'egli un adepto della setta.
Secondo quanto riportato dal South China Morning Post la setta è considerata un "culto del giorno del giudizio" e il fondatore Lee Man-hee, 88 anni, che ha definito il contagio «un test per la fede», sostiene di avere indossato il mantello di Gesù Cristo e che porterà 144.000 persone con lui in cielo nel giorno del giudizio. Tra gli adepti contagiati vi sono poliziotti e insegnanti e dunque l'effetto catena potrebbe essere molto grave.
Sia pure con numeri molto più bassi, anche a Singapore si registrano alcuni piccoli focolai sviluppatisi in due chiese: uno nella The Life Church, l'altro nella Grace Assembly of God. Singapore, comunque, con una politica molto severa e trasparente dopo le difficoltà iniziali è riuscita a contenere il contagio, ad oggi ci sono 90. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero