Anche sei caccia Su-30 MKK2 mandati dalla Cina a ronzare attorno a Taiwan. I velivoli di punta dell'aeronautica militare della Repubblica Popolare Cinese, ovvero delle Forze Aeree dell'Esercito Popolare di Liberazione, fanno parte dei 71 aerei che hanno effettuato esercitazioni a tiro di Taipei che ha fatto alzare in scramble i suoi caccia F-15 ed F-16 nel rituale che va avanti immutato negli ultimi due anni, quando è di nuovo salita la tensione tra Pechino e l'ex Formosa, tensione acuita anche da questioni commerciali legati agli effetti della pandemia che hanno fatto diminuire in Cina la produzione di componentistica elettronica (i chip) sempre più richiesta nel mondo.

E poi c'è la rivalità con gli Stati Uniti che con l'aiuto del Giappone e della Corea del Sud vogliono dare l'idea di una politica salda nei confronti delle storiche mire cinesi su Taiwan, considerata territorio cinese.

Questa volta Pechino ha fatto decollare 71 velivoli di vario tipo compresi appunti sei della trentina di caccia bisonici Su-30 acquistati a partire dall'inizio del millennio dalla Russia in una versione progettata apposta per le forze aeree cinesi. Naturalmente le esercitazioni sono state innescate "dalle provocazioni di Usa e Taiwan".