Ciliegie avvelenate ai soldati russi: la resistenza dei contadini ucraini a Melitopol

Gli agricoltori locali avrebbero iniziato ad avvelenare le proprie culture, le ciliegie in particolare, in modo da causare “malattia di massa” tra i soldati occupanti

Ciliegie avvelenate ai soldati russi: così i contadini ucraini combattono le truppe di Mosca a Melitopol
La guerra in Ucraina non si sta combattendo solo con le armi tradizionali. Mitra, missili, droni e carri armati sono solo una faccia del conflitto, quella che t'aspetti di...

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La guerra in Ucraina non si sta combattendo solo con le armi tradizionali. Mitra, missili, droni e carri armati sono solo una faccia del conflitto, quella che t'aspetti di vedere. Ma c'è un'altra guerra, più strisciante, che si combatte con astuzia e con quello che si ha. E che, al di là dei danni fisici, ha come effetto secondario – ma mica tanto secondario – quello di minare nel profondo la tranquillità e la serenità dei militari russi. E' la guerriglia urbana, la resistenza del popolo che non vuole l'occupazione di Mosca e ancora meno la russificazione in corso.

L'ultimo capitolo, in tal senso, è stato scritto a Melitopol, occupata da quasi un mese un mezzo dalle truppe russe. Secondo quanto raccontato da Ivan Fyodorov, sindaco destituito della città, l'ultimo attacco della resistenza ucraina è arrivato a colpi di... frutta. Gli agricoltori locali avrebbero infatti iniziato ad avvelenare le proprie culture, le ciliegie in particolare, in modo da causare “malattia di massa” tra i soldati occupanti che spesso e volentieri saccheggiano gli alberi o i campi degli ucraini.

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L'ennesima conferma che, al di là di ciò che possa dire la propaganda di Putin, gli ucraini non vogliono rientrare sotto il governo della Russia. «I residenti di Melitopol hanno completamente ignorato le celebrazioni per la Giornata della Vittoria – racconta Fyodorov - Domenica scorsa solo 15 persone sui 70.000 residenti che sono rimasti nella città erano in fila per i passaporti russi».

Un clima di ovvia ostilità verso l'aggressore che è stato testimoniato da un audio di quasi due minuti finato nelle mani dell'intelligence ucraina in cui sente una conversazione tra due militari russi. «I ragazzi in prima linea stanno impazzendo – racconta uno dei due – Non sono al sicuro in mezzo agli abitanti della città. La mattina sono persone pacifiche e la sera magari ti sparano addosso. Non puoi fidarti di nessuno. Una vecchia che va in giro con le torte potrebbe essere un fottuto colonnello che fa da osservatore per gli attacchi notturni dell'artiglieria».

Insomma, non solo ciliegie avvelenate. Mercoledì scorso, due trattori e tre rimorchi per camion parcheggiati all'esterno del quartier generale del ministero per le emergenze russo sono andati in fiamme. Ovviamente l'incendio era doloso. E due giorni dopo un membro dello staff dello stesso ministero è stato accoltellato alla schiena mentre camminava tra la folla.

 

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Il Messaggero