Il ciclone più violento che si sia registrato in almeno 20 anni si è abbattuto con tutta la sua furia sull' India, con venti a 225 chilometri orari, devastando...
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Nel giro delle scorse 36 ore, con l'incredibile capacità organizzativa che sfoggiano nelle manifestazioni religiose di massa, nelle elezioni generali o nelle emergenze, le istituzioni indiane avevano messo in salvo, allontanandole dalla costa e dalle aree adiacenti, più di un milione e 200 mila persone. Gente strappata a case non sicure, a capanne con tetti di lamiera o di paglia, alle terre basse, ora completamente allagate, agli alberi e ai pali della luce che sono stati sradicati, a migliaia, al passaggio del ciclone. Gente che questa notte dormirà in uno dei 4.852 mega tendoni allestiti dall'Esercito e dalla Protezione Civile con letti e cibo. Gente che domani, probabilmente, non troverà quasi nulla della casa in cui viveva. Fani, secondo quanto riporta il Times of India, ha ucciso finora otto persone: tre, fra cui un adolescente, nel distretto di Puri, altri tre in quello di Bhubaneswar; una donna è morta colpita da un oggetto scagliato dal vento e un anziano è stato colpito da un infarto nella tenda per sfollati. Il devastante ciclone si è abbattuto nella mattina sulla città costiera di Puri alle 8.30, ora locale, le 5 di mattina in Italia. E non ha risparmiato nulla: le immagini della furia del vento, che, combinato con la forza dell'acqua, rovescia e trascina via un autobus, o che distrugge le finestre di un palazzo sono impressionanti.
La città ne è uscita devastata, con moltissimi edifici danneggiati seriamente, compreso l'ospedale pubblico più importante, la prestigiosa università scientifica Aiims, e la stazione ferroviaria. Dalla tarda mattinata, Fani ha cominciato a perdere velocità e intensità: secondo il Dipartimento Metereologico indiano dovrebbe raggiungere il West Bengala a 115, 110 km all'ora, lungo le coste; e quando, questa notte, toccherà Kolkata (l'ex Calcutta), dovrebbe essersi depotenziato a soli 60 chilometri orari. Anche Kolkata si è preparata per tempo: con l'aeroporto chiuso dal primo pomeriggio, e col centro che questa sera dava un'immagine quasi spettrale: strade deserte, traffico inesistente: tutte le attività sono state chiuse dal pomeriggi. Oltre a Kolkata, l'allerta per il passaggio di Fani è stata dichiarata a sera anche in Assam, nel nord est,dove potrebbe salire domani mattina. Una volontaria della protezione civile ha raccontato che, mentre il finimondo si abbatteva questa mattina sull'Odisha, un bambino è nato nell'ambulatorio di una piccola stazione ferroviaria: la madre lo ha battezzato con l'unico nome adatto alla giornata, Fani.
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Il Messaggero