Per la prima volta l'Unesco torna sui suoi passi e cancella dalla lista dei patrimoni dell'umanità una manifestazione. Il tradizionale carnevale della città...
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Il carnevale di Aalst, che dura tre giorni, è entrato a far parte della lista nel 2010, ma da allora vi sono state critiche sia dall'Unione Europea che dal centro Simon Weisenthal per gli aspetti antisemiti di alcune rappresentazioni, come i pupazzi con il naso adunco e i lunghi riccioli seduti su sacchi di denaro, apparsi quest'anno su uno dei carri della sfilata. ll carnevale cittadino era stato portato sul banco degli imputati alla fine dell'ultima edizione dal Simon Wiesenthal Center (Swc) e da altre organizzazioni come Avvocati britannici per Israele (Uklfi).
«La rimozione dalla lista Unesco non è una garanzia per un carnevale senza odio - ha dichiarato Shimon Samuels, direttore delle relazioni internazionali. all'Swc - Monitoreremo e, se necessario, adotteremo altre misure per informare i nostri soci in tutto il mondo e altri amici sui pericoli della partecipazione alla manifestazione». Il provvedimento dell'Unesco è stato commentato dal World Jewish Congress. «Non c'è posto per questo odioso simbolismo nel 21esimo secolo», ha detto il presidente del Wjc, Ronald Lauder. «Non siamo né antisemiti né razzisti, - è la difesa del primo cittadino Christoph D'Haese, - Aalst resterà sempre la capitale della beffa e della satira». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero