Brexit, gli episcopati dell'Irlanda del Nord e della Gran Bretagna manifestano timori e paure

Brexit, gli episcopati dell'Irlanda del Nord e della Gran Bretagna manifestano timori e paure
Città del Vaticano  - Mancano meno di cinque mesi al 29 marzo 2019, giorno in cui il Regno Unito uscirà dall’Ue e i vescovi inglesi e irlandesi cominciano...

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Città del Vaticano  - Mancano meno di cinque mesi al 29 marzo 2019, giorno in cui il Regno Unito uscirà dall’Ue e i vescovi inglesi e irlandesi cominciano a manifestare apertamente grande preoccupazione. La Brexit alla Chiesa sembra fare molta paura. Monsignor Nicholas Gilbert Hudson, vescovo ausiliare di Westminster, parlando a margine dell’assemblea plenaria della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) che si è svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, afferma: «La Chiesa non entra nel merito delle scelte politiche e la premier Theresa May ha già detto che non ci sarà un secondo referendum. Da parte nostra, non possiamo non temere il fatto che tutto quel patrimonio di relazioni, rapporti sociali, commerciali, umani e culturali, cresciuto in questi decenni, possa venire meno o messo a repentaglio dall’uscita dall’Ue. Siamo vigili perché ciò non accada». L’Osservatore Romano riferisce i timori degli episcopati. Preoccupato per la Brexit è anche monsignor Noël Treanor, vescovo di Down and Connor, il cui territorio si estende nell’Irlanda del Nord. Il presule sa bene che un ritorno del vecchio confine tra Dublino e Belfast potrebbe riaprire vecchie ferite. E, come monsignor Hudson, sottolinea «l’incertezza sul futuro». L’incontro avuto dai membri della Comece con il capo negoziatore dell’Unione europea, Michel Barnier, non ha fatto altro che aumentare questa convinzione.


Il ripristino della frontiera tra Irlanda e Gran Bretagna determinerà controlli alle persone, ai servizi, ai commerci e così via. «Penso che il progetto ormai è avviato ed è una tragedia, e non credo, come tanti, che la Brexit non avrà luogo. Spero solo che il capo negoziatore dell’Unione europea con il Regno Unito riesca a trovare una soluzione sostenibile. Confido anche nella volontà della società civile e dei cittadini dei due stati di continuare a camminare insieme».

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Il Messaggero