Brexit, la volta di Jeremy Corbyn: «Chiunque diventi primo ministro dovrà sottoporre il suo accordo per l'uscita dall'Ue, o il 'no deal' al voto...
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Nella sua mail, Corbyn ricorda di aver accettato il risultato del referendum del 2016. E sottolinea di aver proposto «un piano di compromesso per unire il paese attorno ad una unione doganale». «Continuiamo a credere che questa sia una ragionevole alternativa», scrive Corbyn che nel suo messaggio ribadisce la necessità di tornare alle urne, senza chiarire quale sarebbe la sua posizione sulla Brexit in questo caso. Ieri Corbyn aveva consultato in proposito i sindacati. A quanto scrive il Guardian, le Unions non sono favorevoli ad una esplicita posizione anti Brexit in ogni circostanza e ritengono che i laburisti dovrebbero cercare di realizzare l'uscita dall'Ue in caso di vittoria elettorale. Ma ritengono che bisognerà far campagna per il Remain nell'eventualità di un secondo referendum su una Brexit secondo le linee sostenute dal partito conservatore. La presa di posizione di Corbyn è stata subito criticata dal partito liberaldemocratico, da sempre schierato contro l'uscita dall'Ue. «Il Labour è sempre un partito della Brexit», ha affermato oggi il portavoce liberaldemocratico Tom Brake, secondo il quale «è chiaro» che Corbyn «abbia sempre l'intenzione di negoziare una dannosa Brexit» se andrà al governo. «L'unica strada per uscire da questo pasticcio - ha aggiunto - è un voto del popolo, con l'opzione di rimanere nell'Ue». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero