La Brexit? «Il più grande errore di questo Paese nel dopoguerra». John Bercow lo dice a chiare lettere dopo aver dismesso i panni di speaker e detto addio alla...
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Bercow - sollecitato a più riprese a fare show e parlare di sé anche come personaggio, noto per le decisioni procedurali chiave prese durante i dibattiti sulla Brexit, oltre che per gli ormai televisivamente celebri richiami alla disciplina al grido 'order, order!' - ha quindi insistito che è stata la maggioranza parlamentare, non lui, a imporre nei mesi scorsi il rinvio ripetuto del divorzio da Bruxelles. Bercow del resto è tornato a difendere l'operato del Parlamento, messo oggi di nuovo sotto accusa da Johnson. «Il mio lavoro è stato quello di proteggere i diritti della Camera dei Comuni, e non mi devo scusare per averlo fatto», ha detto al riguardo, contestando apertamente gli attacchi del governo contro un Parlamento definito «di zombie» o paralizzato. «Il Parlamento non ha da vergognarsi, ha fatto bene il suo lavoro», ha replicato con il consueto mix di vis polemica e linguaggio ricercato l'ex speaker, non senza aggiungere poi ai microfoni di Sky Tg 24 di ritenersi «soddisfatto, più che orgoglioso» del compito svolto. E di mostrarsi dubbioso su un esito risolutivo delle elezioni del 12 dicembre, convinto che di Brexit «si continuerà comunque a parlare per altri 5-10 anni». Non foss'altro per il fatto che, nelle sue parole, «il Parlamento è diviso perché il paese è diviso».
Il Messaggero