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Avrebbero potuto accontentarsi della classica calamita, invece come "souvenir" del viaggio in Israele hanno scelto di riportarsi a casa una bomba inesplosa, scatenando il panico nell'aeroporto di Ben Gurion, poco fuori Tel Aviv. Una famiglia americana è stata fermata poco prima dell'imbarco sull'aereo, con in valigia un ordigno degli anni '60, che ha fatto scattare l'allarme bomba. Un video diffuso sui social mostra le persone strisciare a terra fin sotto alle panchine per cercare ripare. Un uomo, nel tentativo di ripararsi, è saltato sul nastro bagagli riportando ferite gravi, con conseguente trasporto all'ospedale.
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Cosa è successo
Le scene di panico sono giustificate dall'alta tensione che vive Israele, sempre a rischio nuovi attentati per la guerra con i palestinesi. La bomba è stata scoperta al check-in dell'aeroporto, provocando un'evacuazione di massa dell'area. «Quando sono arrivati per controllare i bagagli, hanno mostrato il pezzo alla sicurezza. Trattandosi di un ordigno, è stata annunciata l'evacuazione dell'area», hanno detto le autorità aeroportuale. Ristabilito l'ordine e appurato che non si trattasse di terroristi, la famiglia è stata interrogata e ha spiegato cosa è successo. Durante il viaggio sulle alture del Golan (dove si era combattuta la guerra tra Israele e Siria a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta), uno dei figli ha trovato l'ordigno e ha deciso di portarlo negli Stati Uniti.
Il Messaggero