Bolsonaro sarà processato per diffusione di fake news durante le elezioni: rischia 8 anni di interdizione dai pubblici uffici

Lo ha stabilito Tribunale supremo elettorale di Brasilia, secondo cui l'ex presidente avrebbe cercato di seminare dubbi sulla legittimità del verdetto elettorale

Bolsonaro sarà processato per diffusione di fake news durante le elezioni: rischia 8 anni di interdizione dai pubblici uffici
L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro sarà processato per aver diffuso «fake news» su un presunto malfunzionamento del voto elettronico in...

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L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro sarà processato per aver diffuso «fake news» su un presunto malfunzionamento del voto elettronico in occasione delle ultime elezioni politiche, vinte dal rivale Luiz Inácio Lula.

Lo ha stabilito Tribunale supremo elettorale (Tse) di Brasilia, secondo cui nell'ottobre 2022 il leader conservatore avrebbe tentanto, con quella mossa, di seminare dubbi infondati tra la popolazione sulla legittimità del verdetto elettorale. Il processo contro Bolsonaro inizierà il prossimo 22 giugno. Il verdetto finale della corte potrebbe stabilire o meno l'ineleggibilità ai pubblici uffici per i prossimi otto anni dell'ex presidente, rimasto in carica dall'inizio del 2019 alla fine 2022. 

 

 

Il presidente del Tse Alexandre de Moraes ha dichiarato in merito che «la giustizia elettorale è sempre stata rapida, anche in casi diversi da questo. Tutto ciò che ci viene
sottoposto in esame viene giudicato, e non sarà diverso per questo caso, anche se coinvolge un ex capo dello stato». Alla domanda rivolta da un giornalista sull'ipotesi di rinviare il processo, il magistrato ha risposto che «Il Tse compirà la sua missione». Nessuno sconto, dunque, per il presidente più controverso della storia recente del Brasile.

 

La strage degli oppositori

Nei quattro anni di governo Bolsonaro, tra il 2019 e il 2022, sono stati assassinati in Brasile 169 oppositori, tra attivisti e difensori dei diritti umani. Lo riferisce un rapporto presentato oggi dall'ong brasiliana «Justiça Global e Terra de Direitos». La maggior parte delle uccisioni - si legge nel documento - sarebbero legate a conflitti per rivendicazioni di terre, difesa dell'ambiente e lotta alle invasioni di aree indigene.

Inoltre, il rapporto intitolato "In prima linea: violazioni contro chi difende i diritti umani", riporta che durante il mandato di Bolsonaro sono stati registrati almeno 1.171 episodi di violenza, tra omicidi, aggressioni, stupri e minacce. Circa il 50% di questi episodi si sarebbe verificato in Amazzonia e circa un terzo delle vittime sarebbero di etnia indigena.

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Il Messaggero