Era la loro bevanda preferita, aveva un significato religioso e curativo, e sulle loro tavole non mancava mai. Oggi, dopo migliaia di anni, è stato possibile ricreare per...
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Sono solo faraoni: ecco la vera storia sociale dell'antico Egitto
Coordinata da Ronen Hazan e Michael Klutstein, la ricerca ha visto la partecipazione di un'azienda vinificatrice israeliana specializzata nel produrre vino in contenitori di terracotta, e di cuochi. Il primo passo è stato isolare i campioni di lievito dagli antichi contenitori e prelevarli. Quindi il lievito è stato fotografato e posto su frammenti di terracotta di contenitori utilizzati per servire birra e idromele al tempo del faraone Narmer (3.000 a.C.), del sovrano armeno Hazael (800 a.C.) e il profeta Neemia (400 a.C.).
Il terzo passo è stato ottenere la mappa dell'intero genoma di ogni campione di lievito e l'analisi ha indicato che questi lieviti di 5.000 anni fa sono simili a quelli utilizzati nelle tradizionali birre africane. A questo punto diventava possibile ricreare la birra antica. Una volta prodotta, questa è stata sottoposta al giudizio di degustatori professionisti, che l'hanno promossa a pieni voti per la sua alta qualità e la sicurezza per il consumo. «La sorpresa più grande - rileva Hazan - è stato scoprire che le colonie di lievito erano sopravvissute nei recipienti di migliaia di anni fa e che ci hanno permesso di creare una birra che era come quella che bevevano gli antichi Egizi e Filistei. Che tra l'altro non è affatto male». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero