La bigliettaia di Londra uccisa dal Coronavirus non fu contagiata dallo sputo di un passaggero

La polizia londinese fuori da una stazione della metro
È morta per Coronavirus, ma non contagiata dall'aggressione a sputi e colpi di tosse di un passeggero, la bigliettaia di Londra, Belly Mujinga, spirata in ospedale il 5...

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È morta per Coronavirus, ma non contagiata dall'aggressione a sputi e colpi di tosse di un passeggero, la bigliettaia di Londra, Belly Mujinga, spirata in ospedale il 5 aprile qualche settimana dopo l'episodio. Lo ha stabilito la Transport Police britannica, la quale ha escluso qualunque legame fra quanto accaduto nella stazione ferroviaria di Victoria e il decesso di Mujinga, 47 anni, origini familiari africane, e ha chiuso senza alcuna incriminazione l'indagine condotta su un 57enne individuato in veste di assalitore.

La vicenda era stata raccontata dai media britannici come uno dei primi casi noti di morte accertata in seguito a sputi di un contagiato. L'investigazione - condotta in modo «esteso», ha precisato una fonte di polizia citata oggi dalla Bbc - ha tuttavia permesso di concludere che non vi è stato rapporto di causa-effetto fra il tragico destino della dipendente delle ferrovie e il gesto - pur deliberato e ignobile - dell'uomo che 'aveva presa di mira assieme a una collega dopo un battibecco alla biglietteria della grande stazione londinese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero