«Nessun rimorso»: impazza sui social il video in cui Bernard-Henri Lévy risponde sul caso di Cesare Battisti, l'ex terrorista degli anni di piombo a...
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Ma l'intervistatrice insiste: allora perché ha scritto una lettera quella Lula? Perché lo ha appoggiato in tanti articoli? «Dico che quando un uomo accusato di crimini terribili si dichiara innocente, preferisco si eviti l'errore giudiziario. Questo significa che preferisco si dia credito a questa proclamazione di innocenza, ecco tutto. In tutti questi anni ho detto di non avere opinioni sulla colpevolezza o meno di Cesare Battisti, ma che bisognava ascoltare». Una parte della gauche francese ne ha fatto un eroe, insiste Sonia Mabrouk. «Il mio solo eroe - risponde lui - è il diritto e in particolare il diritto di un uomo di far fronte al suo giudice. È questo quello che ho scritto nei testi a cui allude». Quindi nessun rimorso? «No, nessun rimorso».
E ancora: «Credo che un processo per contumacia vada celebrato nuovamente quando il presunto colpevole viene catturato e che questi debba poter incontrare il suo giudice, debba esprimersi, debba parlare: quello che è appena accaduto, molto bene così, tutto in ordine quindi». Quanto alle recenti dichiarazioni di Battisti, che avrebbe detto ai magistrati di avere in qualche modo preso in giro i suoi aiuti, l'intellettuale in camicia bianca risponde: «È un problema suo, non mio». E ancora: Battisti «sarà posto dinanzi alla sua coscienza. Io all'epoca difendevo dei principi».
Realizzata nei giorni scorsi, l'intervista di Sonia Mabrouk continua a suscitare critiche e sfottò sui social network. Con quel filmato è stato creato anche una sorta di blob parodico che intervalla le risposte di Bernard Henri-Lévy con spezzoni di film, giocando sull'imbarazzo dell'intervistato e sul suo tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero