I segni dei maltrattamenti fisici che aveva subìto dalle persone che avrebbero dovuto volergli bene erano ancora lì, sul suo corpo. Zachary Sabin aveva...
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Quando i medici lo hanno trovato nella sua casa nel Colorado aveva la schiuma alla bocca e indossava un pannolino pieno d’urina. I lividi sulla testa, sulle braccia, sullo stinco e sui glutei parlavano da soli, raccontando quell’orrore che il piccolo era stato costretto a subire dal padre Ryan Sabin, 41 anni, e dalla matrigna Tara Sabin, 42.
I due adesso sono detenuti nel carcere di El Paso. Dovranno rispondere di sei capi di imputazione per maltrattamenti e abusi su minori che hanno portato alla morte di Zachary. Questa storia dell’orrore ha avuto il suo capitolo finale lo scorso 11 marzo, quando il bambino è stato costretto a bere enormi quantità d’acqua. «Devi trangugiarla come facevo io nell’esercito» gli ha intimato il padre che per ore non gli ha dato nulla da mangiare. Secondo la coppia, l’esigenza di sottoporre il bambino alla tortura derivava dal fatto che le «sue urine erano scure e maleodoranti. Indossava il pannolino per un problema medico».
L'autopsia ha rivelato che Zachary quella notte ha improvvisamente iniziato a vomitare ed è stato colto da improvvisa sonnolenza. Il padre ha chiamato l’ambulanza solo quando il figlio aveva la schiuma alla bocca. Quando i medici sono arrivati per il piccolo non c’era più nulla da fare. «Era un’anima gentile - ha ricordato Angela Tuetken, sua madre - Amava leggere e adorava gli animali. Lascia un vuoto incolmabile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero