Quando ormai le speranze di trovarlo in vita sembrava ridotte al lumicino, il pianto di Kolya Barkhatov, 3 anni, ha spezzato il silenzio di quella foresta infestata di orsi e...
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Roma, è allarme lupi: «Avvistati a pochi chilometri dal Centro e al Parco dell’Appia Antica»
La storia a lieto fine proviene da Bolsherechensky, nell'Omsk Oblast, in Russia. Pochi giorni fa la famiglia del piccolo era andata in gita nella foresta per raccogliere bacche. Ma ben presto il piccolo Kolya si era stancato e aveva chiesto al papà di poter rientrare in macchina. Il padre ha accettato a una sola condizione: non doveva muoversi da lì fino al loro ritorno. Ma la curiosità del piccolo è stata più forte della promessa data. Nonostante la famiglia si trovasse a pochi metri, non si è accorta che il bimbo si stava avventurando da solo tra quegli alberi che lo avrebbero risucchiato come in un enorme buco nero. Quando, dopo appena quindici minuti, i genitori sono tornati in macchina Kolya non c’era: lo hanno cercato per tre ore, poi hanno avvertito i soccorsi.
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Una squadra di 500 uomini, tra volontari e forze dell’ordine, hanno setacciato a tappeto l’area con l’aiuto di droni, fuoristrada, elicotteri e cavalli. E quando ormai l’ultima speranza di ritrovarlo in vita si stava spegnendo, da un’area paludosa il piccolo Kolya ha fatto sentire la sua voce. Il bimbo, che è ancora sotto choc, è ricoverato in ospedale per ipotermia e per disidratazione. Le sue condizioni sono stabili, ma ce la farà: un giorno potrà raccontare ai suoi figli quella spaventosa avventura vissuta nei boschi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero