OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Caccia al topo, non è un gioco ma un concorso bandito in una piccola scuola del sud della Nuova Zelanda dove in 100 giorni i bambini hanno catturato oltre 600 topi. E a guardare il servizio giornalistico della tv pubblica neozelandense TVNZ la sensazione è davvero strana, a tratti un po' disgustosa. Si vedoni i bimbi che si passano di mano i topi, a mani nude, orgogliosi della cattura. L'obiettivo è fissato nel concorso bandito dalla scuola: sradicare i roditori dalle foreste circostanti. Gli sforzi dei bambini fanno parte di uno dei più ambiziosi programmi nazionali: eradicare i predatori entro il 2050.
Curiosta, questa competizione di questa piccola scuola, la Halfmoon Bay, sull'isola di Rakiura/Stewart. Mission: catturare e uccidere centinaia di topi. Obiettivo: preservare l'avifauna dell'isola. Risultato: 40 studenti hanno catturato più di 600 ratti nel corso dei 100 giorni di sfida. Un bambino di cinque anni è riuscito a catturare e uccidere 60 ratti nel corso dei tre mesi.
A ogni bambino è stata data la propria trappola, realizzata con cartelloni pubblicitari politici riciclati, racconta il Guardian. I bambini dicono di essere impegnati nel tentativo di liberare le isole dai ratti, in modo che gli uccelli autoctoni possano prosperare. «Una volta siamo andati a fare una passeggiata e abbiamo visto più ratti che uccelli, solo sugli alberi, che salivano sugli alberi per raggiungere probabilmente i nidi degli uccelli e mangiare le loro uova», ha detto Bella McRitchie-King, la vincitrice finale del concorso che ha 11 anni e ha catturato ben 64 roditori.
I ratti sono considerati un pericoloso parassita in Nuova Zelanda e una grave minaccia per la fauna selvatica autoctona. Poiché la maggior parte degli uccelli neozelandesi si è evoluta senza predatori mammiferi, essi tendono a essere altamente vulnerabili a ratti, ermellini, gatti e altri mammiferi introdotti dall'arrivo dell'uomo.
Molti depongono le uova a terra, dove sono vulnerabili al rischio di essere mangiati, e alcuni, come gli atterigi (conosciuti anche come kiwi, uccelli senza ali), sono facili prede per i cacciatori terrestri. Il Paese è ora in missione per sradicare i predatori incontrollati e consentire la ripresa di queste specie di uccelli.
La scuola ha anche assegnato i premi per la pelliccia di ratto esteticamente più gradevole (di un ricco colore nero), per il ratto con la coda più strana, per i denti più grandi e per il ratto più grande, lungo ben 45 centimetri.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero