Autista di scuolabus confessa di aver violentato una 14enne: il giudice non lo condanna

Autista di scuolabus confessa di aver violentato una 14enne: il giudice non lo condanna
Ha violentato una ragazzina di 14 anni, ma per lui le porte del carcere non si apriranno. Fa discutere negli Stati Uniti la sentenza del giudice James P. McClusky che ha stabilito...

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Ha violentato una ragazzina di 14 anni, ma per lui le porte del carcere non si apriranno. Fa discutere negli Stati Uniti la sentenza del giudice James P. McClusky che ha stabilito che il 26enne Shane M. Piche, ex autista di uno scuolabus, non finirà in prigione per aver violentato un’adolescente che aveva incontrato lungo la strada che percorreva ogni giorno per portare gli studenti al Watertown City School District, nello stato di New York.

 
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A raccontare i dettagli della violenza è stato lo stesso autista, che ha confessato di aver abusato della ragazzina. I due si sono incontrati per strada, ma lo stupro è avvenuto a casa dell’uomo nel febbario scorso. Piche avrebbe dovuto finire in carcere, ma il giudice lo ha condannato a 10 anni di libertà vigilata e all’iscrizione nel registro dei molestatori sessuali. Inoltre non potrà rimanere da solo con adolescenti di età inferiore ai 17 anni e dovrà pagare 375 dollari per le spese legali. McClusky ha stabilito che per lui non fosse necessario il carcere perché non aveva precedenti e perché il reato aveva coinvolto una sola vittima.
 
La sentenza, ovviamente, ha fatto molto discutere e, soprattutto, non è stata accolta positivamente dalla famiglia, che si aspettava una punizione esemplare. «Volevo che Shane Piche finisse in prigione per i danni che ha causato a mia figlia - ha detto la madre della ragazza -. Le ha preso qualcosa che mai nessuno potrà ridarle indietro. Da allora è costretta a lottare con ansia e depressione. E tutto ciò è profondamente ingiusto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero