Continua l’ondata di caldo torrido che sta mettendo in ginocchio l’Australia. All’inizio di questo mese, nel Nuovo Galles del Sud, la temperatura più...
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Il servizio di emergenza statale australiano ha dichiarato che l’ondata di calore è una minaccia per la sicurezza pubblica, poiché un numero crescente di australiani ha chiamato le ambulanze e si è recato negli ospedali di Adelaide per malattie associate al calore. I blackout elettrici della durata di oltre due ore hanno colpito circa 200.000 persone nello stato di Victoria a causa dell’elevatissima domanda per l’uso di condizionatori. In una pozza d’acqua prosciugata nell’estremo nord dell’Australia, novanta cavalli selvaggi sono stati trovati morti o morenti. Nelle città del sud-est, le interruzioni di corrente hanno oscurato i semafori e i centri commerciali, gli impiegati e i pendolari sono rimasti esausti e avvizziti.
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Nei giorni scorsi gli scienziati hanno temuto che forti raffiche di vento e fulmini potessero scatenare incendi. E infatti a decine ne sono divampati, più di 50 in tutta la Tasmania dove alcune case sono state distrutte. E pensare che questa zona è solitamente un posto più temperato: in estate i turisti vengono qui per sfuggire al calore delle città. «La gente sta cercando di fare il soldato», ha detto Elizabeth Hanna, ricercatrice del Climate Change Institute della Australian National University. «Il governo federale che abbiamo al momento è guidato da gente che nega il cambiamento climatico», dice, aggiungendo che il primo ministro Scott Morrison ha fatto infuriare gli australiani quando ha detto che «dovremmo pregare per la pioggia». L’Australia è stata una delle prime nazioni al mondo ad avere una tassa sul carbonio, «ma quando abbiamo avuto un cambio di governo, hanno invertito la situazione e, naturalmente, le nostre emissioni sono aumentate», ha detto Hanna.
A Melbourne, le rotte del tram sono state ridotte per risparmiare energia, le piscine pubbliche sono state invase e le persone che potevano arrivare all’aria condizionata lo facevano. «Siamo morti oggi», ha detto Nicole Smith, che lavora in un bar nel sobborgo di Collingwood. «Ovviamente tutti hanno ordinato pasti in ufficio perché non vogliono uscire». A Elizabeth North, una città a nord di Adelaide, il Red Lion Hotel prometteva birra gratis se la temperatura avesse raggiunto i 45 gradi Celsius (113 gradi Fahrenheit). «Tutti i nostri frigoriferi continuavano a spegnersi», ha detto preoccupato il proprietario di un pub. «Mi sento male», una signora, andando a casa con un ombrello per ripararsi dal sole.
Questo mese, i frutticoltori dell’Australia Meridionale hanno riferito che i noccioli delle pesche e delle nettarine erano diventati così caldi da bruciare la frutta dall’interno.
Il Messaggero