Mosca, il racconto di una sopravvissuta all'attentato: «Mi sono salvata facendo finta di essere stata colpita, poi sono scappata»

La testimonianza di una delle presenti al Crocus City Hall, riuscita a salvarsi dopo la sparatoria

«Erano lì vicino all'uscita. Non siamo andati lì, ma ci hanno visto. Uno di loro è tornato dentro e ha iniziato a sparare alle persone»....

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«Erano lì vicino all'uscita. Non siamo andati lì, ma ci hanno visto. Uno di loro è tornato dentro e ha iniziato a sparare alle persone». Inizia così il racconto di uno dei sopravvissuti all'attentato di ieri sera a Mosca, quando all'interno del Crocus City Hall alcune persone hanno iniziato a sparare all'impazzata sulla folla, provocando la morte di 143 persone (per il momento) e il ferimento di un altro centinaio di presenti. All'indomani della sparatoria, sono sempre più coloro che hanno deciso di affidare ai social le loro testimonianze, con foto e video dei terribili attimi.

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Il racconto di una sopravvissuta

È ancora una volta Twitter a fare da sfondo e da contenitore ai racconti dei sopravvissuti all'attentato di ieri sera a Mosca. Moltissimi dei presenti al Crocus City Hall, il grande teatro nella periferia nordoccidentale della città, hanno infatti diffuso sui social le loro testimonianze, raccontando l'orrore di quegli attimi. 

 

 

Tra questi una donna, riuscita a salvarsi fingendo prima di essere morta e poi scappando dall'edificio: «Erano lì vicino all'uscita. Non siamo andati lì, ma ci hanno visto. Uno di loro è tornato dentro e ha iniziato a sparare alle persone. Sono caduta a terra e ho fatto finta di essere stata colpita. Forse una donna accanto a me è stata uccisa a colpi di arma da fuoco. Poi il fuoco è diventato più grande e hanno chiuso la porta, ma immagino che non siano riusciti a chiuderla bene. Ero sdraiata accanto alla porta e respiravo. Dopo un po' di tempo sono strisciata fuori in 3 o 4 minuti. Mi sono guardata intorno, il fumo era ovunque. Sono strisciata fino all'uscita, ho capito che non c'era nessuno in giro e poi sono uscita».

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Il Messaggero