Attacco all'ospedale di Gaza, il racconto dei sopravvissuti: «Non siamo riusciti a contare i corpi. Metà delle vittime erano bambini»

Le testimonianze di medici e operatori sanitari sopravvissuti

«Puoi raccontare esattamente cosa è successo?» chiede una giornalista ad Ahmed Yousef el-Louh, paramedico che stava lavorando all’Al-Ahli Arabi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Puoi raccontare esattamente cosa è successo?» chiede una giornalista ad Ahmed Yousef el-Louh, paramedico che stava lavorando all’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza, nel momento in cui è stato colpito da un missile - le cui responsabilità devono essere ancora accertate - nella serata di martedì 17 ottobre. 

 

Attacco ospedale Gaza, cosa sappiamo. Hamas accusa, i video di Israele: le versioni opposte sul raid

 

 

Il racconto della strage 

La mattina dopo, ciò che resta dell'ospedale battista di Gaza, nel quale si erano rifugiate molte famiglie in fuga dal nord della Striscia - come ordinato dall'esercito israeliano - è un cumulo di macerie e una distesa di corpi senza vita, moltissimi appartenenti a bambini. «Abbiamo visto un massacro - risponde il paramedico - nessuno è stato risparmiato rimanendo solo ferito, sono tutti morti. Tutti. Stavano solo dormendo». «Non siamo neanche riusciti a contarli - continua - molti dei corpi erano ridotti in pezzi». «Mi rivolgo ai leader mondiali - è l'appello di Ahmed - dovete fermare il massacro della popolazione palestinese a Gaza». 

 

 

«Questo doveva essere un posto sicuro, dove le persone potevano trovare un rifugio», dice un secondo operatore sanitario. «Cercavano un posto sicuro nell'unico ospedale cristiano di Gaza», prosegue. «Siamo stati attaccati da un barbaro bombardamento. Questo è un genocidio: e lo dicono le leggi internazionali, secondo le quali gli ospedali dovrebbero essere posti sicuri, dove civili e sfollati possono sfuggire agli attacchi».

«Questo era uno dei miei vicini - dice il paramedico indicando uno delle centinaia di sacchi bianchi che contengono i corpi senza vita, ancora sparsi fuori e dentro i pochi locali rimasti in piedi degll'ospedale - lui cercava solo un posto sicuro all'interno di questo ospedale».

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero