Artico in fiamme, incendi bruciano 4 milioni di ettari di bosco in Siberia: Trump chiama Putin

L'Artico è in fiamme. Martoriato dagli incendi che, da settimane, stanno causando sconvolgimenti epocali anche in quella sconfinata area considerata, un tempo,...

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L'Artico è in fiamme. Martoriato dagli incendi che, da settimane, stanno causando sconvolgimenti epocali anche in quella sconfinata area considerata, un tempo, l'ultima frontiera di un territorio pressochè inesplorato del pianeta. Dalla gelida Alaska, fino alla fredda Siberia, le fiamme stanno cambiando la geografia di quelle terre sprigionando gas tossici che mettono a rischio le popolazioni di quelle aree, senza contare le conseguenze future per il delicato ecosistema di quelle latitudini.


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A scatenare un tale disastro, che da quelle parti non si era mai visto, le temperature record che, da mesi, sono ben oltre la norma del periodo. Gli oltre 30 gradi centigradi registrati in diverse località artiche, unite ai forti venti, sarebbero tra le cause della tragedia che, soltanto in Siberia, ha mandato in fumo oltre 4 milioni di ettari di vegetazione, uccidendo centinaia di migliaia di animali. L'inquinamento provocato dagli incendi, è tale che persino Donald Trump si è interessato al caso. L'ufficio stampa del Cremlino, ha infatti riferito di una telefonata tra il presidente americano e Vladimir Putin dove, il primo, avrebbe offerto aiuto per contrastare gli incendi in Siberia. Nel frattempo, mentre le foreste continuano a bruciare, c'è chi pensa di provocare in modo artificiale le precipitazioni.

L'impresa federale russa Avialesokhrana, secondo quanto riportato dall'Ansa, ha già inviato un aereo da ricognizione meteorologica, un Antonov An-26 che si è diretto verso il nord della regione colpita dalle fiamme e dove sarebbero state riscontrate condizioni favorevoli per l'induzione di piogge artificiali che potrebbero aiutare a combattere gli incendi.


Dai primi di giugno, periodo nel quale erano cominciati gli incendi, le combustioni hanno emesso nell'atmosfera oltre 50 megatonnellate di biossido di carbonio che, come riportato su queste pagine già nel luglio scorso, sono l'equivalente delle emissioni annuali della Svezia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero