La salvezza ha avuto il suono di quelle mani che bussavano alla sua porta. Senza quegli angeli capaci di portare un sorriso e ristoro alle persone in difficoltà, con ogni...
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Nel Paese è stato consigliato agli anziani di non uscire e lei, spaventata dall’idea di restare contagiata, una volta finiti i viveri è rimasta senza alcuna fonte di sostentamento e si è rifugiata nel suo appartamento in affitto all’ultimo piano di un palazzo. Non avendo nessuno a cui chiedere aiuto è rimasta sola a sperare in un miracolo. Quando le forze stavano iniziando a mancare gli “angeli” della “Salvation Army” hanno bussato alla sua porta: la donna è stata portata al furgoncino dell’associazione dove ha consumato un pasto caldo e dove le è stato assicurato tutto l’aiuto per poter andare avanti. «Era troppo spaventata per uscire e non aveva nessuno che potesse procurarle del cibo» hanno raccontato i volontari, che in questo periodo si fanno in quattro per aiutare sempre più persone in difficoltà.
I volontari, infatti, hanno raccontato di un quadro desolante: l'organizzazione benefica ha registrato un aumento del 63% di famiglie che fanno affidamento sul sostegno alimentare. I volontari di Govan, Leicester South e Leeds Central forniscono cibo a oltre 500 famiglie da quando è iniziata la pandemia.
«Ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno dalla povertà - ha detto Anthony Cotterill, a capo della “Salvation Army” nel Regno Unito e in Irlanda - Il nostro obiettivo è aiutare chi ha bisogno, dalle famiglie che non riescono a pagare le bollette agli anziani. Stiamo facendo tutto il possibile per impedire a migliaia di persone di finire nella disperazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero