Il fratello sacerdote parla di «miracolo» e ringrazia commosso i medici che sono riusciti a portare a termine con successo un intervento che sembrava disperato. Angela...
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A fare da portavoce con i giornalisti sulle condizioni di Angela è ancora una volta Don Giuseppe Grignano, parroco della diocesi di Trapani, che insieme ai genitori sta assistendo la sorella. «L'operazione - dice - è perfettamente riuscita, i medici sono ottimisti e noi siamo fiduciosi che riesca a recuperare perfettamente l'uso della gamba. In questi giorni il chirurgo plastico interverrà per aiutare il muscolo per la cicatrizzazione. Dopo inizierà una lunga riabilitazione per ricominciare a camminare, ma il peggio sembra essere passato». La gamba sinistra di Angela era stata martoriata dalle schegge e solo un'arteria era rimasta ad irrorare la zona sotto il polpaccio; per questo motivo la giovane rischiava l'amputazione dell'arto.
I medici, dell'Hospital Tenon di Parigi, nel corso di un delicato e complesso intervento di chirurgia vascolare durato circa sei ore, sono riusciti a ricostruire tessuti e vasi sanguigni ripristinando la circolazione. Stamane la paziente si è risvegliata dal coma farmacologico indotto dai medici per tenerla sedata: «All'inizio rispondeva a gesti perchè era ancora intubata e non poteva parlare», spiega il fratello. «Poi le hanno tolto il respiratore e lei ha cominciato a dire qualcosa, anche se è ancora molto provata».
Angela Grignano, che per dieci anni ha studiato danza in una scuola di Trapani, dopo avere concluso gli studi universitari alla Sapienza di Roma, laureandosi in Scienza e Arte dello Spettacolo, da un mese e mezzo si era trasferita a Parigi dove aveva trovato lavoro presso l'Hotel Ibis. A due passi dalla Boulangerie di Rue Trevise dove è avvenuta l'esplosione che ha causato quattro vittime e una cinquantina di feriti, dieci dei quali sono ancora ricoverati in ospedale. Quando è avvenuto lo scoppio la ragazza era per strada; una vettura parcheggiata l'avrebbe parzialmente protetta dall'onda d'urto che altrimenti l'avrebbe investita in pieno. «Per noi - ripete il fratello - si tratta di un miracolo. Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero