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Il ricercato numero uno dal Mossad, l'ideologo del Sabato Nero costato la vita a 1400 ebrei massacrati il 7 ottobre scorso, considerato uno dei capi di Hamas più pericolosi, da ieri si può contattare normalmente al telefono e chiunque può farlo. A metà strada tra la provocazione e il dileggio l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan ha pubblicato il numero di telefono del boss dell'organizzazione terroristica invitando chiunque a chiamarlo o mandargli un messaggio per chiedergli la liberazione degli ostaggi. Una volta che i 140 israeliani prigionieri a Gaza verranno rilasciati, Israele potrà iniziare a parlare del cessate il fuoco. Sul cartello che il diplomatico ha issato tra i banchi dell'assemblea generale catturando l'attenzione di tutti c'era il numero di Sinwar, la sua fotografia e la scritta. «per un cessate il fuoco immediato». Qualche settimana fa Gilad Erdan si è presentato all'Onu con la stella gialla di David, come ai tempi dell'Olocausto.
Hamas, l'ultimatum di Netanyahu: «Arrendetevi non morite per Sinwar». L'Onu: a Gaza l'inferno
Mohammed Deif e Yahya Sinwar sono i due terroristi che Israele vuole eliminare a tutti i costi. Deif sembra sia già scampato a sei tentativi di omicidio, mentre Sinwar - che potrebbe essere ancora a Gaza - è considerato l'ideologo del Sabato Nero. Nato in una famiglia espulsa durante la guerra arabo israeliana del 1948, 62 anni, è cresciuto nel campo profughi di Khan Yunis nella Gaza allora governata dall'Egitto. Ha terminato una laurea in studi arabi presso l'Università Islamica di Gaza e all'attivo ha decine di uccisioni di soldati israeliani. E' stato condannato a quattro ergastoli da Israele, scontando 22 anni di carcere fino al suo rilascio insieme ad altri prigionieri in uno scambio - nel 2011 - di un soldato israeliano rapito. Nel 2017, è stato eletto per la prima volta leader di Hamas e rieletto nel 2021. Tra i suoi punti fermi c'è l'annientamento dello Stato israeliano che non riconosce.
Il Messaggero