La profezia di Albert Einstein del 1922 si sarebbe avverata 11 anni dopo: i «tempi bui» preconizzati per la sua Germania si avverarono nel 1933 con l'arrivo al...
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Un antisemitismo che Einstein, premio Nobel per la fisica, aveva conosciuto e bollato nella lettera - finora inedita - scritta nell'agosto del 1922 alla sorella Maya e che la prossima settimana sarà battuta all'asta a Gerusalemme dalla Casa Kedem. Lo stesso antisemitismo denunciato oggi da Angela Merkel che nella sinagoga centrale di Berlino ha ricordato la 'Notte dei Cristallì. «C'è in Germania - ha detto - una fiorente vita ebraica», ma al tempo stesso «è possibile constatare un preoccupante antisemitismo».
E questo «non inquieta solo gli ebrei ma noi tutti», ha aggiunto facendo riferimento alle aggressioni che si sono verificate quest'anno a studenti e agli attacchi contro locali ebraici. Einstein di quelle violenze era stato testimone diretto: già nel 1920 un gruppo di studenti interruppe una sua lezione e uno di essi gridò: «Taglierò la gola a quello sporco ebreo!». Due anni dopo l'uccisione da parte di tre estremisti di destra tedeschi del ministro degli Esteri Walter Rathenau, ebreo come lui e suo amico, peggiorò l'atmosfera. La polizia avvisò lo scienziato che il pericolo era reale ed Einstein seguì il consiglio. Dopo essere scappato da Berlino scrisse appunto alla sorella Maya informandola che si stava nascondendo: non appose alcun indirizzo dietro la missiva né specificò dove si trovava. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero