Polonia, i laureati fuggono una legge per tentare di far rientrare i cervelli

Polonia, i laureati fuggono una legge per tentare di far rientrare i cervelli
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VARSAVIA Anche la Polonia si dota di una legge sul rientro dei cervelli: il governo spera che le agevolazioni fiscali contenute nel testo che verrà approvato la prossima settimana incentiverà il ritorno di fino a circa due milioni di giovani lavoratori nel Paese, che ha subito una emorragia di cervelli e di personale altamente qualificato dalla sua entrata nella Ue, ormai 15 anni fa. Il premier Mateusz Morawiecki ha detto che i vantaggi fiscali determineranno per i giovani polacchi che hanno lasciato il loro Paese per trovare lavoro altrove nuove opportunità tali da indurli a rimpatriare: il governo ritiene che ad avvalersene potrebbero essere circa due milioni di persone che avrebbero un notevole sconto fiscale. Nel presentare i contenuti del provvedimento, che ora vede iniziare il proprio percorso parlamentare, Morawiecki ha detto che 1,7 milioni di persone hanno lasciato la Polonia negli ultimi 15 anni. «È come se ad andarsene fosse stata l'intera città di Varsavia, una perdita enorme. Questo andazzo deve finire, i giovani devono restare in Polonia», ha aggiunto il premier polacco. Anche perché a lasciare il paese non sono stati solo i classici idraulici polacchi che nel Regno unito erano lo spauracchio dei brexiteers della prima ora, ma anche molte persone altamente qualificate dal punto di vista professionale. E in ogni caso in Polonia comincia a scarseggiare la manodopera, per cui il governo ha capito che non può non correre ai ripari, a costo di dover sacrificare cospicue entrate fiscali Tuttavia, non tutti sono convinti dell'efficacia della misura a cui pensa il governo di Varsavia. «Per far restare i giovani in Patria devi creare opportunità per loro, non solo far pagare loro meno tasse. Non è solo questione di soldi», sostiene Heather Rolfe, ricercatrice del National Institute of Economic and Social Research, un think tank di Londra, secondo cui per i giovani «lo stipendio è importante ma non è tutto». Il Regno Unito è stato la prima destinazione nella Ue per i giovani polacchi in cerca di lavoro: attualmente vi risiedono circa un milione di polacchi. Il governo di Varsavia ora spera che la Brexit sia uno stimolo ai concittadini a lasciare il Regno Unito per tornare a lavorare in Patria; ed effettivamente le ultime statistiche dicono che i polacchi che lasciano le Isole Britanniche ultimamente sono più di quelli che vi si stabiliscono.
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Il Messaggero