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«Lo spionaggio è sempre esistito. Non c'è da stupirsi di questo caso di Adela che rientra nel gioco dei rapporti internazionali. Certamente colpisce la facilità con cui questa donna si è mossa in Occidente assumendo incarichi e ruoli diversi», lo ha detto all'Adnkronos il generale Giorgio Battisti, tornato sul caso della spia russa infiltrata nella base Nato a Napoli.
Spia russa infiltrata, il generale Giorgio Battisti: «La globalizzazione ha facilitato i casi di spionaggio»
Il primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano ha poi aggiunto: «D'altra parte, però, la globalizzazione ha facilitato questi casi di spionaggio perché già ad una persona qualsiasi basta entrare in Ue per spostarsi liberamente dove vuole. È possibile che la nostra intelligence si sia già mossa da tempo: i nostri servizi sono infatti molto efficienti».
Il generale Battisti, sulla spia russa infiltrata nella base Nato di Napoli, conclude. «Lo spionaggio tra Stati c'è sempre stato: ha avuto il suo culmine nella guerra fredda ed è continuato anche negli ultimi anni. L'intelligence è una componente fondamentale dell'interesse nazionale di un Paese. Conoscere infatti la situazione dei potenziali competitori o avversari è importantissimo».
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Il Messaggero