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Come rimediare alla mancanza d’acqua sul nostro pianeta? Secondo i ricercatori dell’Università Nankai di Tianjin, in Cina, è il mare a dare la risposta. Si tratta della desalinizzazione solare, un metodo più efficiente, meno costoso e impattante per l’ambiente rispetto a quelli attuali, che produce acqua dolce tramite l’impiego di idrogel di Dna intelligenti (il materiale di cui sono fatte le protesi al seno, capaci di assorbire acqua) e senza l’utilizzo di ulteriore energia aggiuntiva, se non quella del Sole, quindi rinnovabile.
La scoperta
Tutto inizia nel 2019, quando i ricercatori scoprono un idrogel capace di assorbire la luce. Da questa scoperta sono iniziate le sfide per studiare un metodo che prestasse attenzione all'ecologia dell'ambiente. La ricerca e i primi esperimenti sono stati condotti nel mare di Bohai, nel nord-est della Cina. La desalinizzazione a energia solare, utilizzando una matrice di idrogel di Dna caricata con ossido di grafene, potrebbe far evaporare efficacemente l’acqua a una velocità di 3,54 chilogrammi per metro quadrato all’ora.
Gli scenari
La sua applicazione potrebbe portare anche all'estrazione di uranio dall’acqua di mare o al trattamento delle acque reflue nucleari contenenti uranile, ma anche per ricavare dall’acqua salata gli ioni di litio, attualmente usati per la produzione di batterie elettriche. Pare essere una soluzione più promettente rispetto alle alte tecnologie attualmente in uso che utilizzano grandi quantità d’energia. Se impiegato, potrebbe risolvere i problemi futuri di approvvigionamento idrico, riducendo anche le emissioni dannose per l’ambiente.
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